Più che per i risultati ottenuti dalla squadra di Ventura, il mese di ottobre in casa Toro è ricordato per due eventi unici e dall’incredibile impatto emotivo. Ottobre è infatti il mese dei 15.000 tifosi presenti all’Olimpico per sostenere la Primavera granata nella partita diYouth League contro il Senica: un record di presenze per la competizione. I granata di Longo vincono 2-1 in rimonta, qualificandosi al turno successivo, con gol partita di Edera sotto la Maratona al 94′. L’altro appuntamento fondamentale del mese è quello della mattina del 17 ottobre: davanti a migliaia di tifosi (tra cui anche Mauro Berruto e Piero Chiambretti), di ex protagonisti in granata – da Asta e Camolese fino a Pulici e Salvadori – viene posata la prima pietra del nuovo stadio Filadelfia. È il primo importante passo della ricostruzione della casa del Toro.
Per quato riguarda il campionato del Torino, se il mese di settembre ha portato in dote ai tifosi la sensazione di poter compiere davvero un’impresa degna di nota con un secondo posto in classifica inaspettato con addirittura la Juventus a -8, ci ha pensato ottobre a riportare tutti con i piedi ben piantati a terra.
Il mese nero dei granata si apre con una sconfitta tanto amara quanto imprevedibile. Il 3 ottobre, infatti, il Toro è ospite del Carpi che vista l’inagibilità dello stadio Cabassi, accoglie la squadra di Ventura, al Braglia di Modena, sede delle partite casalinghe della squadra emiliana. Sulla carta sarebbe dovuta essere una partita alla portata dei granata ma il campo ha dato un esito decisamente diverso. Il Toro non è lo stesso delle partite precedenti, un autogol di Padelli e la rete di Matos portano i padroni di casa al doppio vantaggio. Al 74’ ci pensa Maxi Lopez su rigore a riaprire la partita ma non basta: i granata vengono sconfitti e per il Carpi, nella partita d’esordio del tecnico Sannino, è la prima storica vittoria in un campionato di Serie A.
Dopo il ko con il Carpi arriva il pari contro il Milan: un 1-1 firmato da Bacca e Baselli che non può lasciare soddisfatti né i granata né i milanisti fischiati, a fine partita, dai tifosi presenti nel settore ospiti. Unica nota lieta il ricordo di Gigi Meroni, il cui anniversario della morte cadeva proprio due giorni prima della partita. Proprio per omaggiare uno dei più importanti protagonisti della storia granata, la sorella ha posto, nell’intervallo della partita, un mazzo di fiori ai piedi della curva Maratona.
La settimana successiva, in un Olimpico di Roma semivuoto per la protesta dei tifosi laziali che hanno deciso di lasciare deserta la curva Nord, la truppa di Ventura è ospite della Lazio. La brutta prestazione dei granata, coronata da un 3-0 (a segno Lulic e Felipe Anderson con una doppietta) che non lascia repliche, conferma il periodo di grandissima difficoltà che sta attraversando la squadra. Anche la partita successiva contro il Genoa mostra quanto la concentrazione e la tranquillità psicologica del Toro non sia certamente delle migliori. Il match finisce 3-3, con il Torino che all’89’ aveva trovato il 3-2 grazie ad un autogol di Tachtsidis ma in pieno recupero si è fatto raggiungere da Laxalt.
Il mese di ottobre volge finalmente alla fine ma prima di mandarlo definitivamente in archivio e cercare di voltare pagina al più presto c’è ancora un appuntamento. Anzi, l’appuntamento per eccellenza, quello con il derby. Ma, come era già accaduto l’anno precedete allo Stadium, il Toro va ko al 94′ a causa della scivolta vincente di Cuadrado. Finisce 2-1 per la Juventus (gli altri gol portano la firma di Pogba e Bovo). Dopo un mese di settembre esaltante, così, il Toro precipita in un periodo nero fatto di 2 soli punti in 5 partite disputate. Le difficoltà sono palesi e non possono essere imputate solo all’assenza di uomini importanti Qualcosa si è inceppato e bisogna capire cosa al più presto per non vanificare quanto di buono fatto nella prima parte di campionato.