Andrea Belotti vuole prendersi in mano il Torino. È arrivato per l’attaccante il momento di dare una svolta al suo campionato, dopo qualche mese di ambientamento e dopo aver finalmente rotto il ghiaccio con il gol, ormai un mese e mezzo fa, in occasione della gara con il Bologna. Una sola rete segnata, per un attaccante costato 8 milioni, non è certamente un bottino soddisfacente, per quanto le prestazioni del numero 9 granata siano in netta crescita.

 

A Belotti non è chiesto solo il gol, che è e pur sempre resta la base per ogni attaccante di razza, quale l’ex Palermo vuole assolutamente diventare: il giocatore deve fare molto movimento, aprire gli spazi per i compagni, favorire l’ingresso dei centrocampisti e dare pochi punti di riferimento agli avversari. Quanto faceva, qualche anno fa, proprio quel Ciro Immobile più volte chiamato in causa, nella speranza che, in granata, l’attaccante bergamasco potesse ripercorrere le orme di quello campano.

 

Belotti gode di tutta la fiducia da parte di Ventura, che lo ha reso parte centrale del suo progetto tattico non solo per quest’anno, ma anche per i prossimi. La conferma arriva – come prevedibile – non solo dal mercato (dove a essere eventualmente in bilico è il ben più esperto Quagliarella), quanto proprio dal campo, dove difficilmente, nonostante la carenza di gol, si può pensare a una panchina del classe ’93 a favore del numero 27 o di Maxi Lopez. Da domani, se le cose non cambieranno, comincia un nuovo anno per Belotti: lo porterà al matrimonio con la compagna di una vita, sperando che possa ulteriormente caricarlo a fare bene in granata. La base, d’altra parte, non manca: ora il talento deve emergere.

 

 


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