Vincenzo D’Ippolito, il suo assistito, Salvador Ichazo, è diventato un po’ l’uomo del momento in casa granata: con l’avvicendamento di Padelli in porta, la lente di ingrandimento è tutta su di lui.
È così, e lui lo sa bene. Ma a Torino non si sta trovando male, anzi: non immaginava nemmeno di andare in campo così presto, proprio perché sapeva che le gerarchie erano molto ben definite. Logicamente non vedeva l’ora di esordire, è un professionista e punta sempre al massimo.
Per adesso ha alternato buone parate a qualche distrazione. Condivide questa analisi?
Sì, ma penso che tutto sommato stia andando abbastanza bene, anche se in alcune fasi non è stato molto fortunato. Ma l’importante era che rompesse il ghiaccio, visto che gioca in un ruolo molto particolare. D’altra parte, se non ti prendi le tue responsabilità, non fai il portiere: fai altro. Lui sente la fiducia dell’allenatore, sta diventando sicuro: è giovane e viene da un altro campionato, quello sudamericano, dove l’interpretazione del ruolo è diversa.
L’ambientamento, quindi, procede bene?
Sì, senza dubbio. Qui sta imparando molto su come si deve comportare, sta procedendo tutto nella norma. Ha tanta voglia di crescere e di dimostrare il suo valore. E poi il Toro lo cercava davvero da tanto tempo: un anno e mezzo fa, qualche mese prima di gennaio, mi telefonò Petrachi dicendo che probabilmente avrebbe dovuto liberare Gillet. In quel caso, si sarebbe mosso per ottenere il prestito dal Danubio. Ci volle ben poco per prenderlo.
La scorsa estate, invece, fu molto più complicato.
Ci volle una trattativa più lunga: dovevamo convincere il Danubio ad accettare di rivedere al ribasso la cifra che inizialmente era stata fissata per il riscatto. Ma siamo soddisfatti di essere riusciti a portarlo qui, e ora che il ghiaccio si è rotto, si potrà crescere.
A proposito di crescita, un altro suo assistito, Gaston Silva, non sta giocando molto. Non converrebbe pensare a un prestito?
Gaston è molto giovane, ha tutto il futuro davanti a sé. Alla fine in questa stagione ha giocato finora abbastanza, anche impiegato in un ruolo non propriamente suo, sulla fascia sinistra. Sì, forse poteva fare qualche gara in più, ma non avrebbe spostato di molto le cose: consideriamo questo anno come il secondo rodaggio. La prossima stagione, ne sono certo sarà la sua: parliamo di un giocatore dal futuro roseo, già molto apprezzato anche dalla sua nazionale, nonostante la giovanissima età. Ripeto, ha tutto il futuro davanti a sé: e il Toro può aiutarlo a prenderselo.