Giampiero Ventura commenta la partita pareggiata quest’oggi contro il Verona, terminata tra i fischi dell’Olimpico. “Sono molto dispiaciuto per i tifosi” esordisce il tecnico, “perché ci sono stati vicini per 90′. Abbiamo bruciato un’infinità di energie nervose ancora prima di giocare, e tante durante la partita. Per esempio: abbiamo sprecato delle punizioni, la situazione psicologica del singolo va a incidere sulle prestazioni di tutti“.

 

Continua il tecnico: “Guardate la Juventus: oggi ha la serenità giusta. E sono dispiaciuto perché i giocatori ci mettono il massimo dell’impegno, e sono orgogliosi di vestire la maglia granata. Ho visto le loro facce negli spogliatoi, avrebbero voluto portare a casa qualcosa di più. In passato qualcuno parlava di fallimento e invece siamo andati in Europa League“.

 

Mi spiace per questi due punti persi, ma è un’ulteriore esperienza. Lo stress a cosa è dovuto? Un insieme di cose, compresa la voglia di dare tanto che hanno questi giocatori. Contro il Frosinone abbiamo vinto e questo ci ha permesso di andare a Sassuolo e fare quella prestazione. Mi spiace anche per la Fiorentina, perdere ha fatto aprire un dramma  esistenziale“.

 

Su Baselli: “Negli ultimi due anni ha giocato 1400 minuti, qui sono già 1700. È evidente che il suo fisico ha bisogno di metabolizzare un po’. Ai giovani serve tempo. Ne abbiamo tanti che tra un po’ di tempo saranno l’oro di questa squadra: Zappacosta, Peres, Belotti e Baselli stesso, per dire“.

 

Su Quagliarella: “Un giocatore che è sempre stato ed è ancora importante. Dopo Napoli sapete cosa è successo, in più c’è stato il mercato. Non so se rimarrà, per il Toro sarebbe importante, ma non può esserlo in una situazione ambientale come quella dopo Napoli“.

 

Dopo il numero 27, si parla dell’altro attaccante, Maxi Lopez: “Aveva di fronte a sè un bivio, o me ne frego, o lavoro. Ha scelto la seconda, perché doveva perdere 7-8 kg, e adesso sta lavorando sulla rapidità. Mi auguro che mercoledì possa essere a disposizione“.

 

Un altro giocatore in difficoltà è Padelli: “Era nel giro della nazionale, ma un mese fa mentalmente non l’avrebbe più vista. L’unico modo era fare una scelta: o fare il divo e chiedersi perché sta fuori, oppure mettersi a lavorare. In questi 20 giorni si è allenato tanto con la testa giusta “.

 

Sul mancato gol di Martinez: “Non mi sono stupito, è un momento negativo nostro in cui gira così“.

 

E mercoledì c’è la Sampdoria: “Quando non vinci, giocare la partita dopo è sempre più difficile. Ma non è questo il problema, bensì come affrontare tutte le gare. Ma non aggiungiamo stress, non carichiamo la partita con la Sampdoria perché è difficile anche quella contro il Chievo“.

 

Anzi, sarà ancora più difficile quella contro il Carpi, perché sono partite teoricamente alla portata, e se non vinci è un fallimento” chiosa il tecnico.

 

 Si torna a parlare dei singoli: “Avelar ora sta meglio, fa tutto, ma fa ancora fatica sul piano dell’agoniso: è stato operato due volte. Penso che manchi molto a Molinaro, avrebbe potuto tirare il fiato. I giovani? Non li facciamo venire per venderli, se il Toro ha voglia di ritagliarsi uno spazio, serve la semina giusta“.

 

Un giorno ci dimenticheremo di tutto questo, saremo felici di aver ottenuto tutto quanto, ma serve un percorso, prima“.

 

Su Immobile: L’ho tolto perché aveva dato tanto e stava facendo fatica. Molinaro dal primo minuto? Lui e Peres non stavano benissimo, ho tenuto Zappacosta per avere una possibilità in più di cambiare“.

 

 

 


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