È uno di quei colpi sottotraccia ai quali Cairo ha abituato i suoi tifosi. E la curiosità già prende il sopravvento. Il Torino ha infatti chiuso, in silenzio ma non più in sordina, per Lucas Boyé, attaccante classe ’96, che, da giugno, si aggregherà alla prima squadra per provare a sfondare in Europa e fare le fortune del club granata in campionato. Un colpo, si diceva, perché si tratta di un giocatore che aveva già parecchi estimatori nel Vecchio Continente, che però temporeggiavano per una serie di motivi legati principalmente ai costi dell’operazione, bassi soltanto in apparenza.

 

Sì, perché il cartellino della punta ha in realtà alle sue spalle una storia piuttosto strana. Fino a un anno fa, infatti, il giocatore veniva valutato dal River Plate circa 10 milioni, cifra che, per un attaccante di quell’età, era stata considerata davvero troppo alta. Anche perché il giocatore, buona struttura fisica (181 cm per 79 kg), ma comunque veloce e tecnico, non ha nei gol la sua arma migliore: segna poco, gioca molto al servizio della squadra, aiutando i compagni ad andare in rete. Il prototipo dell’attaccante moderno (che piace molto a Ventura), che per essere svezzato, e per giocare con più continuità, era stato prestato dal River Plate al Newell’s Old Boys quest’estate. Dove male non sta facendo, anzi. Ma allora perché il Torino si è assicurato le sue pretazioni a circa due milioni di euro?

 

Perché il giocatore, al termine della stagione, sarebbe andato in scadenza contrattuale. Da un lato, quindi, una forte svaluazione del cartellino; dall’altro, però, l’idea di anticipare la concorrenza che si sarebbe fatta avanti direttamente con un nuovo contratto, non corrispondendo niente all’attuale club che detiene i diritti del cartellino, andando a investire due milioni di euro. Investimento che già molti addetti ai lavori hanno battezzato come sacrosanto, perché portare in Italia un giocatore con quelle prospettive di crescita è lodevole, posto, come sempre, che l’ambientamento proceda alla perfezione. Una mossa, quella di Cairo, che ha permesso di anticipare la concorrenza, che fra non molto avrebbe iniziato a bussare alla porta del manager dell’attaccante. Il suo futuro sarà italiano, e granata. Con i tifosi del Toro che sperano di aver trovato un nuovo campioncino capace di farli tornare a sognare.

 

 


Toro, hai paura di vincere? L’Europa è un miraggio

La rassegna stampa del 1 febbraio 2016