Storia di un flop non annunciato, e nemmeno troppo prevedibile. Eppure, il doppio incontro con il Carpi ha regalato ben 4 punti alla matricola tutt’altro che irresistibile di questo campionato, e deve far aprire gli occhi: far pensare che, in effetti, qualcosa si è sbagliato. Nella campagna acquisti? Probabilmente e probabilmente più per le scommesse che per i presunti titolari, ma non solo: giacché il Torino si mosse davvero bene, e con tempestività, nella sessione estiva di mercato. Qualcosa, qualche meccanismo, si è rotto. E ancora non si è riuscito a trovare il bandolo della matassa. Perché la squadra granata, qualitativamente valida e con dei margini di miglioramento, proprio a partire dalla sfida dell’andata contro gli avversari che avevano appena cambiato conduzione tecnica (arrivò Sannino)  si è come seduta, adagiata, senza più riuscire a rialzarsi.

 

Prestazioni in netto calo e, soprattutto, pochi, pochissimi punti. La classifica non preoccupa, non troppo per lo meno, ma 19 punti in 20 partite sono davvero un magro bottino per una compagine che, in estate, malcelava l’ipotesi di un piazzamento per l’Europa League. Che ora, nonostante la classifica in generale molto corta, sembra un miraggio: manca la struttura, manca, almeno adesso, la forza di saper cambiare qualcosa. Un girone è passato da quella partita al “Braglia” di Modena che fu storica per Borriello (poi ceduto a gennaio) e compagni, e da quella sconfitta il Toro non ha più saputo riprendersi. Solo 4 vittorie, ben 9 sconfitte e 7 pareggi, di cui due conseguiti in casa, a reti bianche, contro penultima e ultima in classifica (Carpi e Verona, appunto). Peggio del Toro hanno fatto solo Atalanta e, appunto, Carpi con 18 punti; Sampdoria e Verona con 15. Quattro squadre con le quali i granata hanno giocato ottenendo: tre punti contro i bergamaschi; solo uno contro gli emiliani; quattro (di cui un pareggio veramente clamoroso) contro i blucerchiati; due, magro bottino, contro gli scaligeri. Scontri diretti quindi favorevoli solo a metà, a dimostrazione di come il potenziale della squadra resti particolarmente inespresso, fuori casa come in casa.

 

Proprio all’Olimpico, il rendimento è diventato fin quasi sconcertante, con una sola vittoria in sette gare (contro il Frosinone, nel giorno del ritorno di Immobile), tre gol segnati e sette subiti. Un girone è passato, e il Toro non ha saputo, di fatto, reagire. La possibilità di cambiare ora pagina, mettersi alle spalle tutto quanto, c’è, ma non sarà impresa semplice: dal Milan, che verrà affrontato a San Siro, in avanti, il Torino si ritroverà ancora molte big in calendario. La paura può trasformarsi in stimolo a reagire. E, probabilmente, a cambiare qualcosa: una rosa, per essere forte e competitiva, deve saper essere anche duttile. In tutte le sue componenti.

 

Ecco il rendimento nelle ultime venti gare:

 

TORINO 19
ATALANTA 18
CARPI 18
SAMPDORIA 15
VERONA 15

 


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