Senza Avelar, fuori per infortunio (come capitato per praticamente tutto il girone d’andata e come capiterà fino al termine del campionato), con Zappacosta che in settimana non ha potuto sempre allenarsi con i propri compagni a causa di un lieve problema muscolare (ma che comunque aveva sulle gambe più dei cinque minuti giocati), Ventura contro il Carpi ha optato per riproporre Silva sulla fascia sinistra, tenendo in panchina Molinaro. Ancora una volta, però, l’uruguaiano non ha pienamente convinto nel ruolo di terzino.

 

Arrivato lo scorso anno come alternativa a Moretti nel ruolo di centrale di difesa, Silva finora ha trovato più spazio come terzino che nella sua posizione naturale. Eppure quest’anno, nell’unica occasione in campionato in cui Ventura lo ha schierato come centrale di difesa, aveva giocato un’ottima partita al cospetto tra l’altro di un avversario di prim’ordine come l’Inter. Da terzino, lo si è visto domenica ma lo si era potuto anche vedere contro la Sampdoria, il Sassuolo, il Palermo o lo stesso Carpi all’andata, l’uruguaiano ha mostrato tutti i suoi limiti soprattutto in fase di spinta. Nella metà campo avversaria il numero 21 lo si è visto molto poco, mentre in quella granata è stato autore di alcune buone chiusure e qualche bel recupero. È così che contro la squadra penultima della classifica, il Torino ha di fatto rinunciato a giocare per tutta la partita sulla fascia sinistra, cercando varchi per vie centrali, con i lanci per Immobile, o sulla destra, dove Peres ha macinato diversi chilometri scodellando anche nell’area avversaria alcuni traversoni insidiosi.

 

La giovane età, le buone doti di corsa e la grande dedizione per il lavoro mostrata in questo suo primo anno e mezzo di Toro potranno in futuro far sì che Silva ora migliori anche come terzino. Al momento però potrebbe offrire maggiori garanzie nella sua posizione naturale, quella di centrale di difesa. In fondo è quello il ruolo per cui fu comprato dal Defensor.

 


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