Se si considerano i tanti problemi che da mesi ormai caratterizzano la stagione del Toro, ad emergere prepotentemente, soprattutto in questa prima parte del girone di ritorno è la difficoltà dei granata a segnare. In queste prime otto partite, le reti messe a segno dal Toro sono soltanto 9 contro le 13 messe a segno nelle stesse partite del girone di andata.

Nove reti che hanno un peso ben differente, non solo numerico, ma soprattutto di punti. All’andata, infatti, nelle prime 8 uscite stagionali il Torino ha portato a casa 14 punti frutto di 4 vittorie, due pareggi e due sconfitte. Negli stessi 8 match del girone di ritorno, invece, i punti conquistati dalla truppa di Ventura sono soltanto 9 con all’attivo due vittorie, tre pareggi e tre sconfitte.

 

A preoccupare, poi se si lasciano momentaneamente da parte i discorsi circa i punti, la classifica o le prestazioni, è vedere come l’inversione di tendenza in fase realizzativa non sia solo un fatto numerico ma legato anche ai protagonisti. Nei primi otto match del girone di andata, infatti, ad andare a segno non sono state solo le punte.
Se Quagliarella è riuscito ad andare a segno 4 volte (rispettivamente con Frosinone, Fiorentina e Sampdoria) e Maxi Lopez ha all’attivo il solo rigore contro il Carpi, la maggioranza delle reti di inizio campionato sono state segnate da centrocampisti e difensori. A spiccare sono così Baselli, a segno 3 volte nelle prime 3 partite per poi completare il personale score con la rete dl pareggio contro il Milan, Moretti, autore della prima rete contro la Fiorentina, Acquah, in gol contro il Verona e, infine, Benassi che siglò la rete della vittoria contro il Palermo.

 

Guardando questo inizio del girone di ritorno, invece, salta all’occhio come i marcatori si siano notevolmente ridotti. Se si escludono, infatti, la rete del momentaneo vantaggio contro il Chievo e il quarto centro contro il Frosinone, entrambi ad opera di Benassi, le restanti 7 reti sono state tutte siglate dalla coppia Immobile-Belotti con 4 centri per il “Gallo” e 3 per il numero 10 granata. Un dato reso ancora più tragicamente preoccupante se si considerano solo le trasferte. Lontano dall’Olimpico, infatti, gli unici a centrare la porta avversaria sono state proprio le due punte che dal ritorno di Immobile sotto la Mole hanno dimostrato, da subito, di intendersi molto bene. Rispetto al girone di andata ad andare in gol sono stati la metà dei giocatori, sei contro tre. 

 

Problemi di finalizzazione che non possono e non devono essere ridotti a meri dati statistici. Le difficoltà delle punte e la mancanza del supporto di quei giocatori che nel girone di andata (considerando l’intero girone sono andati a segno anche Zappacosta, Silva, Bovo, Vives e Belotti) hanno spesso sorretto e “sostituito” il reparto offensivo, è un’ulteriore dimostrazione di quanto, in questi mesi, sia venuto meno il gioco corale dell’intera squadra. 


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