Torino-Lazio del 5 maggio 1974 è, a suo modo, una partita storica. Un po’ per quel minuto di raccoglimento da brividi che ricorda il Grande Torino a venticinque anni dalla tragedia; un po’ perché la squadra di Maestrelli avrebbe avuto l’occasione di chiudere il discorso scudetto con due partite d’anticipo.

 

A mettersi di traverso, invece, è un Toro che sprizza salute da tutti i pori, tanto che chiuderà la stagione al quinto posto, a -2 dal Napoli terzo. Eppure quella domenica “Mondino” Fabbri – prima di litigare in campo con il collega Maestrelli – è costretto alla rivoluzione: manca Ciccio Graziani e il tecnico inserisce al suo posto Bui, che festeggia il compleanno numero 34 ma gli impedisce di proporre la “forbice” che aveva fatto discutere per mesi. E’ uno schieramento inedito, la “forbice” di Fabbri, che vede Claudio Sala centravanti tattico, leggermente arretrato in zona centrale, mentre Pulici e Graziani giocano ai suoi lati, chiamati a partire dalle fasce per tenere larghi i due marcatori avversari. Tatticismi a parte, quel giorno si mettono in vetrina i bomber di razza, in particolare il Pulici granata, Paolino, che infliggerà una doppia punizione al Pulici biancoceleste, il portiere Felice. Pupi sfodera due perle tanto uguali quanto diverse: il vantaggio arriva con una mezza girata di sinistro dal limite dell’area che si infila sotto l’incrocio, il raddoppio arriva di destro con un siluro che parte dai venticinque metri per infilarsi nello stesso angolino; in mezzo ci sarà il gol del compianto Giorgione Chinaglia che sta per laurearsi capocannoniere del campionato. Due reti fantastiche, quelle di Pupi, che diventano il sigillo sulla convocazione mondiale per la Nazionale in vista di Germania 1974, dove però – inspiegabilmente – non si alzerà mai dalla panchina. Dopo il sole e il caldo che salutano il primo tempo, nell’intervallo si scatena un vero e proprio uragano: un temporale furibondo che, nella ripresa, costringerà le due squadre ad affrontarsi su un terreno diventato in un amen una risaia.

 

Dalla battaglia uscirà vincitore il Toro, nonostante l’assedio di una Lazio che vorrebbe appuntarsi già al Comunale il primo scudetto sulla maglia. Meglio così: la Lazio festeggerà il tricolore in casa la settimana successiva (1-0 al Foggia) e Pulici si tolse la soddisfazione di una doppietta fantastica. Roba da Puliciclone. 

 

Stadio Comunale, domenica 5 maggio 1974, ore 16

 

TORINO-LAZIO 2-1 (2-1)

RETI: 13’ pt Pulici, 32’ pt Chinaglia, 43’ pt Pulici. 

TORINO: Castellini, Lombardo, Fossati, Salvadori (18’ pt Rampanti), Cereser, Agroppi, Bui, Ferrini, C. Sala, Mascetti, P. Pulici. All. Fabbri.

LAZIO: F. Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni (33’ st Franzoni), Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, Inselvini. All. Maestrelli. 

ARBITRO: Gussoni di Tradate.

NOTE. Spettatori 47.274, incasso 105.527.000 lire. Ammoniti: Lombardo, Petrelli, Martini. 

 


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