Dopo l’ennesima amara e quanto mai inspiegabile sconfitta subita in rimonta dal Genoa diventa sempre più difficile difendere questa squadra e cercare di ancorarsi ed arrampicarsi tuttora in spiegazioni/giustificazioni o provare a trovare altre motivazioni che non siano quella di mantenere la categoria dal momento che neppure ciò rappresenta più una certezza.Per settimane si cercava disperatamente uno stimolo per dare un senso ad una stagione anonima: ecco, l’obiettivo ora il Torino se l’è dato: la salvezza.

 

Ventura ha forse il demerito di aver costruito una rosa funzionale ad un solo sistema di gioco e di puntare sistematicamente, anche quando era ormai chiaro che si era perso l’obiettivo europeo, sui soliti giocatori non “svezzando” le seconde linee mettendole davanti alla prova del campo. Certamente i risultati attesi erano diversi e magari lo avrebbe fatto nel finale di campionato ma nel frattempo la vecchia guardia ha deluso per logoramento e in questo modo non si è garantito il presente e tantomeno il futuro prossimo.

 

A Marassi, poi, si è andati oltre ogni previsione: stavolta non si è trattato di fare i conti coi propri limiti nel tentativo di scardinare le resistenze di una squadra arroccata in difesa, anzi dopo un quarto d’ora i granata erano in vantaggio di due gol in trasferta ed avevano messo la partita in discesa, una situazione ideale. Ma nemmeno questa è bastata. La mancanza di personalità e carattere è ormai un dato conclamato, prescinde da questioni tattiche, da qualità dei singoli e moduli e le ultime due stagioni sembrano lontane anni luce tanto che con una squadra così svuotata anche il derby di domenica acquisisce più il significato di una partita in cui cercare di non naufragare che non di una possibile occasione di riscatto.

 

CHI SALE:

 

IMMOBILE         incontenibile, devastante nel primo quarto d’ora con due gol di pregevole fattura. Poi continua ad essere l’attaccante più attivo – talvolta predica nel deserto – ed è l’ultimo ad arrendersi. E dire che nel riscaldamento si era fatto male e la sua presenza era in dubbio…

 

STABILI:

BELOTTI           pur dimostrando ancora una volta l’intesa raggiunta con Immobile al quale pone un assist d’oro di prima intenzione per il gol in apertura di match, resta inconcludente per il resto della partita, non riesce ad essere continuo, a dare suggerimenti ed a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto.

 

PADELLI         non impeccabile in alcuni interventi ma gli va bene ed è reattivo su un paio di conclusioni di Suso. Incolpevole sui gol anche se dà l’impressione di essere remissivo.

 

MAKSIMOVIC         qualche difficoltà in fase difensiva ma non paga dazio perché tutto sommato non fa correre pericoli a Padelli. Meno coraggioso del solito, si limita al compitino e mancano tuttavia le sue sortite in impostazione.

 

MORETTI         se la deve vedere con gli uomini più in forma di Gasperini tra cui l’ex Cerci. Protagonista di bei recuperi, di un tiro potenzialmente pericoloso murato a Suso e di altre buone giocate. Deve rimproverarsi però la punizione che causa il sorpasso e la poca attenzione su Rigoni.

 

ACQUAH          sembra aver imboccato la strada giusta nelle ultime prestazioni, stavolta dosa benissimo il lancio per il raddoppio di Immobile e sferra un bel tiro che impegna severamente Perin; mette anche un bel cross in area per Vives e fa altre buone cose. Ma incide troppo negativamente l’ingenuo rigore provocato su Izzo.

 

VIVES          grintoso quanto basta, si spende in diversi recuperi e, come al solito, insegue gli avversari correndo per tutto il match. Difetta in qualità ed è poco deciso quando incorna di testa in area da posizione favorevole.

 

CHI SCENDE:

 

GLIK        evita la squalifica (che quasi rimedia in extremis), tuttavia appare ancora nervoso e soffre troppo Pandev sbagliando spesso i tempi di intervento. Il suo rendimento continua ad essere troppo altalenante.

 

BENASSI           partita opaca, quasi irriconoscibile. Sembra la controfigura di quel centrocampista dinamico e che ha nell’inserimento la sua dote migliore. Non gli riesce nessuna ripartenza e sbaglia tempi e passaggi. In più rischia pure grosso per un’entrata su Rincon.

 

B. PERES          involuto, più che altro psicologicamente. La qualità non si discute, si ha o non si ha. Lui ce l’ha ma sembra che non abbia tanta voglia di usarla. Al Ferraris fa più danni che cose utili: nervoso e graziato dall’arbitro su Pandev in area.

 

MARTINEZ          il pretesto dei pochi minuti a disposizione non regge più. In teoria entra con avversari stanchi ed ha mezzora a disposizione per poter lasciare il segno invece risulta evanescente come al solito.

 

M. LOPEZ         per l’attaccante argentino vale lo stesso discorso fatto per il venezuelano. Il suo minutaggio è sempre più ridotto ma il motivo è il suo stato di forma lontano parente di quello di un anno fa. E lo si vede nei pochi palloni toccati e mal gestiti. Confusionario.MOLINARO           può sembrare una frase fatta ma l’ex Stoccarda è logorato, mentalmente ancor prima che fisicamente: prova ne sia il fatto che in una settimana causa due rigori, uno più ingenuo dell’altro. E meno male che è uno dei veterani…


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