Sale l’attesa per il derby della Mole. I granata si troveranno di fronte la capolista attuale della serie A. Una squadra che ha saputo sollevarsi dopo un inizio disastroso, ma che ha dovuto abbandonare, mercoledì, il sogno Champions. Bisognerà vedere se ad avere la meglio sarà la loro voglia di rivalsa, o le fatiche della trasferta di Monaco. Il Toro, dal canto suo, dovrà soprattutto preoccuparsi di sfoderare la migliore prestazione della stagione e di non commettere alcun errore. Coraggio, corsa e attenzione sono fondamentali per fermare la Juventus.
I numeri dicono che i bianconeri sono la prima forza del campionato fuori casa, dove non perdono dal 28 ottobre (1-0 per il Sassuolo). Due pareggi e tre sconfitte in 15 partite, con 29 gol fatti e 9 subiti. Un rendimento che ha permesso di raggiungere e scavalcare il Napoli che, a sua volta, è praticamente impeccabile tra le mura amiche. I granata, invece, non vincono in casa dal 4-2 del 16 gennaio contro il Frosinone e hanno l’undicesimo rendimento casalingo del campionato. Troppo poco, soprattutto se si considera il grande avvio di stagione. Nei derby, spesso, la differenza casa/fuori casa cade. Lo stesso non si può dire in quello di Torino, da quando esiste lo Juventus Stadium e si gioca, quindi, in due stadi diversi. I granata devono ripartire proprio dal successo della scorsa stagione, all’Olimpico, davanti ai propri tifosi.
La Juve non ha mai perso una partita in cui si è trovata in svantaggio nei primi 45′, ma allo stesso tempo non è mai riuscita a ribaltare i risultato nella situazione opposta, nelle tre volte in cui ciò è accaduto. In una occasione gli uomini di Allegri sono riusciti a raggiungere il pareggio, nelle altre due sono stati sconfitti. Ancora una volta potrebbe, quindi, diventare fondamentale l’approccio alla gara. La Juve, se aggredita con intelligenza tattica, fatica a imporre il proprio gioco e potrebbe andare in difficoltà. Il Toro dovrà ripetere almeno la prestazione del derby vinto nella passata stagione, per provare a replicare il successo e per far tornare il sorriso ai propri tifosi, dopo un lungo periodo di amarezza.