Partiamo dal derby: cosa ha fatto la differenza?
L’arbitro! A parte gli scherzi, è mancata la voglia di vincere per riscattarsi. I giocatori non sembravano avere la giusta “cattiveria” agonistica per avere la meglio sugli avversari. Appaiono rassegnati e senza obiettivi. Difficile vincere con questo spirito, soprattutto contro squadre molto più dotate tecnicamente.
Senza errori arbitrali la partita avrebbe assunto un’altra piega?
Perché no? Se si fosse andati sul 2-2, con un uomo in più, la partita avrebbe potuto prendere una piega diversa. Nell’arco di una partita sono molto spesso gli episodi a cambiare la trama. Certo è che ci sarebbe stato comunque bisogno di un cambio di passo dopo l’eventuale pareggio.
Il Toro è paragonabile a un pugile a terra, cosa serve per rialzarsi?
Bisogna stringere i denti e tirare fuori gli attributi per uscire dalle difficoltà. Ci vuole l’orgoglio, la voglia di rivalsa e la voglia di dimostrare di non essere finiti.
Sembra evidente, però, che qualcosa non vada nello spogliatoio e in uno sport di squadra la coesione è fondamentale per superare le difficoltà.
Questa è una squadra che ha gli attributi?
Secondo me sì, ma bisogna tirarli fuori. Nello sport, come nella vita, bisogna sempre avere la forza di reagire. E’ troppo facile fare la parte dei leoni solo quando le cose vanno bene. Ultimamente la squadra sembra remissiva e questo è un atteggiamento che non ti può portare al successo. In quest’annata tante cose non sono andate. Anche l’allontanamento di Quagliarella, da parte della società, non ha aiutato. Poteva ancora dare una mano. E non lo dico perché sono suo amico, ma perché ha le qualità per fare la differenza.
Ventura riesce a trasmettere il giusto carattere alla squadra?
L’ha fatto con successo nelle passate stagioni. E’ stato un trascinatore nelle annate precedenti, perché cambiare?
Il ciclo di Ventura non è quindi da considerare finito?
Io penso che sia un ottimo allenatore. Non è giusto osannarlo quando i risultati sono positivi e poi metterlo sulla graticola quando la squadra va male. Ci sono una società, una squadra di tecnici, i giocatori: non può essere solo colpa sua. Inoltre si sa quello che si lascia, ma non quello che si trova. Non è detto che poi arrivi un allenatore migliore di lui.
C’è qualche giocatore che l’ha sorpresa in positivo?
A me piacciono tutti i giocatori granata. Sono rimasto sorpreso dall’impatto di Immobile al suo ritorno, dopo le esperienze all’estero. Ma credo che tutti i giocatori siano bravi e siano degli ottimi professionisti. Però c’è bisogno di concentrazione in tutte le partite. La crisi è arrivata dopo aver perso contro squadre nettamente inferiori, sulla carta. E’ in queste situazioni che deve venire fuori il carattere degli sportivi.
E qualcuno che l’ha delusa?
Non voglio fare nomi, perché voglio bene a tutti i giocatori che vestono questa maglia. Tuttavia, in alcuni ho visto troppa rassegnazione. Dopo l’avvio brillante, qualcuno si è un po’ “seduto” e questo atteggiamento mentale non va bene, dimostra fragilità. Qualcuno mi sembra che abbia già la testa alla prossima stagione, al mercato e al futuro.
Giocatori di questo tipo non possono stare in una grande e gloriosa squadra come il Torino.