Domenica sera il Toro farà visita all’Inter. Gli uomini di Ventura hanno bisogno di una prestazione convincente per rialzare la testa, dopo il periodo di grande difficoltà e la sconfitta nel derby. Dall’altra parte del campo ci sarà, però, una squadra molto attrezzata che sta lottando per un piazzamento in Champions League.

 

L’Inter ha vissuto di alti e bassi: un inizio scoppiettante e il primo posto in campionato, poi un periodo di difficoltà che ha visto il sorpasso in classifica da parte di Juventus, Napoli, Roma e Fiorentina. La squadre di Mancini fonda la sua forza su una buona tenuta difensiva, grazie alle parate di Handanovic, l’esperienza di Miranda e la voglia di emergere di Murillo. Le difficoltà sono arrivate proprio nel momento in cui è calato il rendimento della retroguardia. In attacco, infatti, nonostante le tante alternative a disposizione, l’Inter non è riuscita, sin dalle prime giornate, a reggere il passo delle altre “big”: pochi gol e poco spettacolo. Icardi non sta vivendo la sua stagione migliore e Mancini ha faticato a trovare il giusto assetto per esaltare le caratteristiche dei vari Perisic, Ljajic, Palacio, Jovetic (e, dal mercato invernale, Eder).

 

Dopo qualche mese di lavoro, Mancini ha optato per il 4-3-3, alternato al 4-2-3-1 o al 4-4-2. Moduli che possono valorizzare le qualità degli esterni e che lasciano libero Icardi di svariare sul fronte d’attacco. In questo momento il giocatore più in forma e Perisic, autore di grandi prestazioni e di ben 3 gol nelle ultime 3 partite di campionato. Il croato abbina corsa e sacrificio a grandi qualità tecniche. Attualmente, l’Inter non può fare a meno di lui. 

 

A centrocampo, dopo un avvio in sordina, ha guadagnato la titolarità Marcelo Brozovic, giocatore molto tecnico che abbina caratteristiche da regista a caratteristiche da trequartista. Imprescindibile è il contributo di Medel, autentico “mastino” da mediana, abile a recuperare palloni e a far ripartire la squadra. La più grande delusione è, finora, Goffrey Kondogbia. Il francese, arrivato in estate dal Monaco, per una cifra attorno ai 30 milioni, non è riuscito a dare alla squadra il contributo che Mancini e la dirigenza si aspettavano. Il centrocampista ha grandi qualità fisiche e tecniche, ma sembra aver patito il cambio di campionato soprattutto dal punto di vista tattico e psicologico. L’Inter dovrà comunque continuare a puntare su di lui per non buttare il grande investimento fatto. 


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