Danilo Avelar e il Torino. Un capitolo aperto, un capitolo strano. Un capitolo che potrebe già chiudersi la prossima estate, senza troppi ripensamenti ma con qualche rimpianto e, forse, la sensazione che con lui in campo più a lungo qualcosa di diverso sarebbe accaduto. Succede che l’ex Cagliari, pagato 2,5 milioni di euro più il prestito di Barreca in Sardegna (dove gioca poco), da quel Verona-Torino di inizio campionato, di fatto, non si è mai più ripreso. E sì che aveva cominciato molto bene il campionato, confezionando a Quagliarella un fantastico assist in quel di Frosinone, che permise al Toro di ribaltare il risultato di iniziare svantaggio.
Spesso, Ventura, con grande rammarico parla del brasiliano (“È un nome che aleggia in Sisport, ma che abbiamo visto poco” i suoi commenti più recenti). Brasiliano che potrebbe addirittura tornare in patria. Potrebbe, perché al giocatore è stata prospettata la possibilità di rientrare in Sudamerica a fine stagione (c’è stato un sondaggio del Gremio, la squadra attuale di Sanchez Mino che comincerà presto il campionato). Un’ipotesi che da un lato affascina, ma che dall’altro fa pensare a un addio quasi totale all’Europa, all’Italia e al Toro, dove Avelar è approdato per dare ulteriore slancio alla sua carriera, che si prospettava (prospetta ancora? nonostante questa lunghissima degenza) davanti a lui.
Un futuro tutto da scrivere, insomma, ma senza la certezza che le strade possano proseguire ancora insieme. Le valutazioni saranno più avanti, ma qualcosa comincia a muoversi. Capire la condizione di Avelar, dopo questo anno di inattività, non sarà impresa semplice. Molto dipenderà dalla voglia del Toro di rischiare e puntare su un investimento che, per ora, è stato purtroppo del tutto infruttuoso.