Giampiero Ventura presenta la partita di domani contro l’Atalanta. “Discorso salvezza? Da parte nostra non si è mai aperto, abbiamo vissuto tre mesi difficili, la classifica si era accorciata ma la gara di domani deve darci la conferma della nostra ripresa. Dobbiamo tirare fuori la rabbia che abbiamo in corpo. Mi auguro che ci sia continuità, me lo auguro per i giocatori, che se lo merito, e per tutto l’ambiente. Sono stati (forse lo sono ancora, non abbiamo risolto tutto) mesi pesanti. Vogliamo tornare a divertirci“.

 

Più difficile giocare in casa? No. Le partite sono in generale difficili quando non sei sereno. Diventa tutto più facile quando non hai paura. Non c’entra stare in casa o fuori: quando giochi, giochi. I numeri dicono che purtroppo le partite all’Olimpico ci hanno visto sbagliare molto, penso a Empoli, Verona, dove abbiamo creato molto e concretizzato niente. Penso ai rigori sbagliati. Non c’è alcun problema a giocare in casa, anzi siamo ben felici di avere probabilmente di nuovo lo stadio pieno: è un bonus che il pubblico ci dà e sarebbe bello poterlo ripagare con momenti di calcio, prestazioni e risultati“.

 

Sulla formazione: “Abbiamo quattro partite in quattordici giorni. È evidente che giocheranno tutti, non c’è il minimo dubbio. Lo faranno per un discorso di rotazione necessario, sia perché dobbiamo verificare un sacco di cose. In queste quattro gare che sono da domani a Sassuolo è evidente che proveremo molto. Cambi di modulo? Abbiamo costruito una squadra con certe caratteristiche. Se abbiamo lavorato in maniera assolutamente attenta una squadra con determinate caratteristiche, non posso andare a penalizzare il valore di determinati giocatori. Il valore del giocatore viene messo in evidenza se viene messo nelle condizioni giuste. Se devo cambiare modulo per accontentare chicchessia non faccio il bene di nessuno”.

 

Due anni fa a fine campionato avevamo cambiato, vero, ma perché c’erano le condizioni e venivamo dalla prima annata in Serie A, in cui ci siamo salvati a 32 punti. Ora, a sette partite dalla fine, siamo undicesimi, e potremmo arrivare anche decimi, nel caso vincessimo con l’Atalanta. Che sarebbe poi l’obiettivo che ci eravamo posti a inizio campionato: poi ce n’era uno maggiore, ma questa era la base. Rispetto a due anni fa, ora c’è una situazione del tutto opposta: la squadra è stata costruita in un modo davvero molto preciso, non penso che da qui a maggio lo schieramento potrà cambiare“.

 

Potessi tornare indietro, se me lo chiedessero, risponderei che sì, vorrei ancora questa rosa. Ero e sono soddisfatto. Poi molte cose erano imprevedibili, penso agli infortuni. Spero di poter dire che in un domani metaforico anche i tifosi lo saranno, e penso di poterlo pensare“.

 

Si parla anche dei singoli: “Maksimovic? Ha fatto una full immersion, ha cercato di accelerare il recupero e ha fatto di tutto per esserci. È sempre stato molto disponibile, ma è stato anche spremuto. Per quello con l’Inter non ha giocato. Appena sarà pronto si ricandiderà come è giusto che sia in una rosa come la nostra: diamogli il tempo di recuperare. È un giocatore per noi assolutamente importante“.


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