Se non sarà Torino, sarà estero. Il futuro di Bruno Peres in granata resta in bilico. Perché il terzino brasiliano, pur non avendo disputato una stagione particolarmente esaltante, ha comunque confermato di avere delle ottime doti in fase di dribbling (talvolta, anzi, intestardendosi troppo) e corsa. Spesso in grado di tagliare in due la difesa avversaria. Meno bene, invece, la sua personale fase difensiva, dove parlare di crescita rispetto alla stagione passata potrebbe forse anche apparire azzardato: pochi i miglioramenti, in questo senso. O per lo meno, non così sensibili come ci si sarebbe potuto aspettare.

 

Ma, si diceva, gli estimatori non mancano. Soprattutto all’estero, dove il tatticismo (esasperato) italiano lascia spazio a corsa e dribbling, appunto, di cui l’ex Santos è particolarmente dotato. In Germania, in particolare, le qualità di Peres non passano inosservate. Il Wolfsburg ha osservato da vicino il giocatore, e anche l’Amburgo ha manifestato un certo interesse per il brasiliano, la cui valutazione però continua a rimanere intorno ai 15 milioni di euro.

 

Per questo, la pista italiana è difficile da seguire: dove i soldi (e le idee) sono sempre di meno. Ma il giocatore? A Torino, Peres si trova bene: ha appena rinnovato il contratto, vince spesso e volentieri i duelli con Zappacosta, anche se, gol contro l’Atalanta a parte, di recente non sta vivendo uno dei suoi momenti più brillanti. Anche contro il Bologna, ad esempio, il terzino ha evidenziato alcune lacune difensive non trascurabili (si pensi al palo di Giaccherini) e pure in attacco si è fatto vedere molto poco, intestardendosi sovente in giocate che, invece, avrebbero potuto essere più efficaci se all’interno di azioni corali. A fine campionato, si trarranno le debite conclusioni. E si valuteranno le offerte, che arriveranno. Quanto soddisfacenti per Cairo, ancora, è però difficile da prevedere.

 


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