Giampiero Ventura, alla vigilia della trasferta in casa della Roma, presenta così la prossima partita del suo Torino.

L’allenatore esordisce in questo modo: “Cerchiamo di arrivare in fondo al campionato cercando di fare tesoro di tutto quello che è successo. Tutto arriva attraverso la serietà, la professionalità. In questi anni abbiamo ricostruito l’immagine del Torino, in tutta Italia il Torino oggi ha un’immagine più che positiva. Abbiamo costruito la base per un bel futuro. È stata un’annata che potrà diventare importante per il futuro“.

 

Il nostro problema” prosegue il tecnico “non è la Roma, che è una squadra che ha il rammarico di non essere stata in corsa per lo scudetto, il nostro problema siamo noi“.

 

L’Inter nelle ultime partite ha perso solo contro di noi. Se tu vinci due volte di fila a Milano con l’Inter è perché vai a Milano per vincere. Tutto questo avviene attraverso un lavoro quotidiano. I tre punti sono figli della prestazione che fai. A Bologna al 90′ Martinez si è trovato davanti al portiere e la palla è andata fuori di poco, potevamo tenere la palla e invece volevamo vincere, provandoci fino all’ultimo“.

 

Come si ferma l’attacco della Roma? Come sempre, giocando a calcio. Conosco bene Spalletti, è stato mio giocatore all’Entella e allo Spezia. Ha iniziato a fare l’allenatore perché stimolato da me“.

 

Arrivano poi conferme sulla presenza di due Primavera nella spedizione di domani: “Maxi Lopez è andato in ospedale per farsi visitare visto che aveva anche le placche in gola. Per la partita domani ho convocato due ragazzi della squadra di Longo“.

 

Su Calvarese e le diverse polemiche arbitrali: “Io collego questo direttore di gara all’inizio della mia avventura a Torino, per cui ho un buon ricordo” chiude subito Ventura, non lasciando spazio a eventuali polemiche.

 

Si ritorna poi a parlare di progetti a lungo termine: “In un discorso di programmazione devo sapere che nel giro di un anno, due o tre, Moretti, ad esempio, non potrà fare più tutte le partite. Siccome credo che sia stata fatta una buona programmazione, credo che fra qualche anno i giovani che abbiamo adesso possono diventare lo zoccolo duro della squadra. In questo modo puoi diventare competitivo. Questo gruppo di giocatori fra un po’ di anni verrà ricordato per quel che ha fatto“.

 

Maksimovic? Se sta bene, giocherà. Quest’anno, in generale, l’aspetto psicologico ha inciso molto: se l’anno scorso riuscivamo a segnare molto da palla inattiva, e questa stagione no, vuol dire che è per una questione di testa“.

 

Si torna a parlare della sfida di domani: “A Roma soprattutto io non ho trovato un ambiente semplice perché dicono che sono filo juventino, penso che quest’anno siano più concentrati sui loro problemi e non ci considerino neanche. La Roma ha una grande squadra con tanti giocatori forti ma questo non è un nostro problema. Quello che conta sono le ambizioni: il problema è innanzi tutto averne, il secondo è cosa fare per soddisfare queste ambizioni. Dal momento che ho l’umiltà di farmi queste domande il problema è trovare le risposte. Queste partite ti danno la possibilità di farti queste domande e darti queste risposte“.

 

La moviola in campo: “Io sono favorevole, basta che non spezzetti troppo i tempi. Per cose determinati come rigori fuorigioco penso possa essere utile perché soprattutto in Italia il commento viene fatto dal risultato e non dalla prestazione“.

 

Infine, una considerazione su Zappacosta: “Ha la stessa voglia di Belotti, che sta facendo molto bene. Potrebbe arrivare in Nazionale già ora, ma non ha molta importanza ora. Sta lavorando per arrivare ed è questo che conta. Zappacosta allo stesso modo, anche se sta giocando meno, ce la sta mettendo tutta senza mollare mai“.

 


Toro, Belotti-Martinez per necessità: è la quarta volta in tutto il campionato

La rassegna stampa del 19 aprile 2016