Abbiamo il piacere di ospitare sulle nostre pagine il pezzo del collega Massimiliano Todeschi, una delle firme di Canalesassuolo.it, portale di riferimento per i tifosi neroverdi. Nel suo editoriale Massimiliano racconta tutte le ultime sulla squadra di Di Francesco, che si accinge ad arrivare a Torino con il sogno Europa League.

 

Distanziati da sette punti in classifica, Torino e Sassuolo andranno a sfidarsi domenica alle 15.00. L’impianto piemontese che accoglierà le due squadre è stato appena rinominato “Olimpico Grande Torino” e c’è da attendersi che la tifoseria granata farà tutto il possibile per onorare al meglio l’evento. Peraltro Torino-Sassuolo fu anche la primissima partita giocata dai neroverdi nel massimo campionato: era il 25 agosto 2013 e gli uomini di Ventura prevalsero per due reti a zero.

 

Altri tempi: sono trascorsi pochi anni ma ora il Sassuolo è diventata una realtà del calcio italiano, non è più una Cenerentola potenziale vittima sacrificale di squadre più blasonate. Questa stagione, già straordinaria, lo dimostra: 49 punti, gli stessi dello scorso anno, raccolti però a quattro giornate dal termine. Un bottino di tutto rispetto, ben oltre le aspettative di inizio stagione, che difficilmente sarà sufficiente per raggiungere il sogno dei sogni, ovvero l’Europa League.

 

Ma restando sul pezzo, ovvero alla gara di domenica, i neroverdi dovranno in primo luogo fare i conti con l’infermeria. Dopo la sfida con la Samp, pareggiata a reti bianche, sono ben sette i giocatori con noie fisiche. Salvo recuperi dell’ultima ora, da escludersi in particolare per Defrel, vittima della rottura del setto nasale dopo il contrasto con Ranocchia, mister Di Francesco dovrà fare il possibile per far quadrare una formazione che ha raccolto un solo punto nelle ultime tre gare. L’assenza di Missiroli, vera colonna del centrocampo, si sta facendo pesantemente sentire e costringe capitan Magnanelli, mai domo e autore di prestazioni encomiabili, a fare gli straordinari combinando la fase di interdizione con quella di creazione del gioco.

 

Il Torino, dal canto suo, dopo un filotto di tre vittorie contro Inter, Atalanta e Bologna è uscito dall’Olimpico sconfitto in rimonta dalla Roma, o meglio da un certo Francesco Totti. All’andata, nel recupero di gennaio di quel match brillantemente fissato in pianura padana per le 18.00 del 12 dicembre, finì 1-1 con le reti di Belotti e Acerbi, mentre lo scorso anno i neroverdi riuscirono ad espugnare di misura l’Olimpico con una rete nel finale firmata da Floro Flores, ora passato al Chievo.

 

Ora le motivazioni sono ben diverse: il Toro, dopo aver raggiunto tranquillamente la salvezza, guarda al futuro e si parla di un approdo di mister Ventura sulla panchina della Nazionale nel dopo Conte, mentre, pur non ancora condannato dall’aritmetica, il Sassuolo mantiene qualche flebile speranza di raggiungimento di quel sesto posto che potrebbe significare Europa. Per fare risultato sarà però necessaria una prestazione di livello e, soprattutto, una maggiore precisione e cattiveria sotto porta. Problemi, questi, ormai cronicizzati nel rendimento di una squadra che, comunque, ha già fatto ben più di quanto era auspicabile la scorsa estate.

 


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