Grande festa al Teatro Nuovo di Torino per la quarta edizione del Gran Galà Granata. Serata a tinte ovviamente granata orchestrata da un super Jimmy Ghione, tifosissimo del Toro e amatissimo dai tifosi.
Il primo ospite a salire sul palco, a ritirare il premio intitolato a Don Aldo Rabino, è Don Robella, uomo “di antica militanza granata”, che riceve il premio “don Aldo Rabino” da Beppe Gandolfo. Ghione scalda il pubblico, e, tra scherzi e aneddoti, sale sul palco Mauro Berruto. L’ex tecnico della nazionale maschile di pallavolo si augura di vedere il Toro che i tifosi granata vogliono e crede fermamente che la ricostruzione del Filadelfia possa segnare l’inizio di una storia nuova per il Torino.
Ghione e Berruto chiamano sul palco Angelo Cereser. Un abbraccio tra “Trincea” e il presentatore scalda l’atmosfera in una serata importante, ma intima e familiare. Berruto diventa compagno di Jimmy Ghione, che fa partire un video bellissimo su Claudio Sala, gli applausi lasciano il posto al silenzio, ma ritornano pronti a celebrare quel grande campione. Il capitano dell’ultimo scudetto viene acclamato sul palco e, parlando di Toro, Sala dice: “La parte relativa al cuore è facile da usare, il problema è la parte tecnica”. Il “Poeta del Gol” ricorda i tempi andati e ringrazia gli insegnamenti dei compagni che gli hanno trasmesso i sani valori della maglia granata, il cuore granata, che è sempre stata la vera forza del Torino. Tra gli applausi, arriva sul palco Cesare Salvadori, presidente della Fondazione Filadelfia.
Subito ecco il video su Enrico Annoni che, acclamato da tutta la sala, rievoca i tempi in cui giocava e sottolinea l’importanza del cuore granata e dell’atmosfera e dell’aria che si respira negli spogliatoi del Filadelfia. Salvadori insiste ancora sull’importanza del Filadelfia per il Toro, paragonato ad una vittoria alle Olimpiadi. Il video battagliero su Pasquale Bruno preannuncia l’arrivo del difensore sul palco, “un animale” e un vero leader, amato dai tifosi e dal pubblico. Le parole di Bruno sono chiare e concise: “Vogliamo vedere un Toro vero!”. Viene lanciato un video che manda in estasi il pubblico in sala e un boato accompagna sul palco l’ex bomber granata, Marco Ferrante. L’attaccante ricorda la sua forza derivata dal cuore granata, un cuore e una forza che anche il Toro attuale dovrebbe avere, a prescindere dal risultato finale. Ghione saluta i due giocatori dicendo “siete il Toro”.
Tra il pubblico, a seguire l’evento, anche Moreno Longo, il tecnico della Primavera: Ghione lo vede e lo invita a salire sul palco per parlare della squadra granata che sabato sarà impegnata nel primo playoff.
C’è tempo per la storia recente del Toro: da Enrico Fantini, sua la prima rete dell’era Cairo, fino a Davide Nicola e Migjen Basha. Il Galà non si dimentica neanche del Toro F.D e del suo ideatore, Claudio Girardi che, nel premiare Fantini coglie l’occasione per promuovere la realizzazione di squadre per disabili ufficialmente riconosciute.
La serata si conclude con i doverosi saluti e i ringraziamenti verso tutti coloro che hanno organizzato e partecipato al Gran Galà Granata. I bambini della Scuola Calcio Marco Ferrante e tutti i campioni che si sono susseguiti sul palco vengono richiamati, per un finale di serata piacevole e gioviale, tra tifosi e amici granata. Tutti insieme non solo per ricordare i trascorsi granata ma anche per sostenere la causa di Un Vero Sorriso, la Onlus al quale sono stati destinati i proventi della vendita dei tagliandi.