D’accordo, il Napoli ha certamente un organico di qualità superiore a quello del Torino e le motivazioni incidono. Non si poteva sperare che si ripetesse la prestazione di Udine ma il primo tempo ha rappresentato bene la predisposizione di questa squadra ad agire come il gambero, un passo avanti e due indietro. I granata si sono letteralmente consegnati ai partenopei salvo poi cercare di reagire nella ripresa, a sprazzi.
Stavolta nemmeno l’entusiasmo dei giovani è servito, di fronte ad una prova più difficile nemmeno le forze fresche hanno replicato la stessa prova di Udine. Contro Higuain, Jansson ha faticato troppo, un po’ meno Gaston Silva, Martinez non ha di nuovo visto la porta, Acquah è sembrato un altro giocatore e lo stesso Belotti ha offerto qualche spunto e poco più.
Troppe le situazioni di palloni persi specie sulla trequarti, il secondo gol subito è stata la rappresentazione della fiera degli errori, la supremazia azzurra a centrocampo troppo evidente quanto la maggiore determinazione. Il secondo tempo ha restituito un po’ di ordine alla manovra, di voglia e soprattutto di dignità che si spera possa essere la stessa che verrà messa in campo ad Empoli domenica prossima quando l’obiettivo sarà quello di difendere l’undicesima posizione. Dopodiché calerà il sipario su questa stagione del rammarico.

CHI SALE:

B. PERES ancora una volta dirottato a sinistra, non fa bella figura in fase difensiva (manca la diagonale sul gol di Callejon) ma con le sue giocate è l’unico a creare superiorità numerica e per questo Toro resta imprescindibile la sua qualità. In più realizza un gol con un pallonetto delizioso.

IMMOBILE non fa granché, anzi si fa prendere dalla smania di strafare e si incaponisce in azioni personali. Tuttavia gioca uno scampolo di partita dopo 50 giorni sperando di essere ancora in tempo per una convocazione in Nazionale. Bentornato.

STABILI:

PADELLI chiamato in causa dopo pochi minuti da Higuain risponde bene protendendosi in tuffo e deviando il tiro insidioso. Poi replica su Insigne e disinnesca una punizione di Ghoulam. Nel secondo tempo poi non ha occasioni per mettersi in mostra.

BENASSI nel primo tempo il centrocampo è dei partenopei e il capitano dell’Under 21 è preso in mezzo da Allan e Jorginho e si fa vedere solo per dei tentativi di tiro dal limite. Nella ripresa il copione cambia ma lui continua a recitare un ruolo da comprimario.

G. SILVA patisce la pressione dell’attacco azzurro per tutto il primo tempo. Protegge Padelli in uscita ma sbaglia tenendo in gioco Higuain sul gol e corre qualche rischio entrando in maniera decisa sullo stesso argentino in area. Episodi a parte, stavolta è rimandato.

BASELLI viene gettato nella mischia per conferire più ordine e fantasia alla manovra ma, pur avendo contribuito ad accorciare le distanze sia dal punto di vista del risultato che della qualità a centrocampo, la sua opera resta incompiuta. E un po’ anche la sua stagione dall’inizio sfavillante.

ZAPPACOSTA non aiuta Bovo in fase difensiva ed anzi spesso va in tilt sulla fascia che percorre positivamente solo in poche circostanze, come quella che ad inizio partita manda in gol Belotti in posizione di fuorigioco. Un’illusione appunto.

BELOTTI nei primi minuti illude lo stadio “Grande Torino” propiziando l’ammonizione di Albiol e facendosi trovare per la deviazione vincente su un cross basso. Poi non ha molti palloni per mettersi in luce e allora fa prevalere le sue doti di generosità.

MARTINEZ se si eccettua l’ultima prestazione, da considerare un exploit, contro il Napoli rientra tra i suoi standard. Cerca di eseguire i compiti affidatogli ma raramente riesce a trovare la profondità o la giocata. Volitivo ma spesso inconcludente.

CHI SCENDE:

ACQUAH irriconoscibile rispetto ad una settimana fa, non fa filtro e perde diversi palloni in uscita. Improponibile il confronto con Hamsik, è sembrato spaesato e anche fisicamente non al top.

BOVO sovente in difficoltà contro Insigne, non oppone resistenza ad Hamsik sul secondo gol. Prestazione insufficiente alla quale aggiunge peraltro l’ammonizione fatale che gli farà saltare l’ultima di campionato.

JANSSON probabilmente se fosse riuscito a tenere testa pure al più forte attaccante del campionato sarebbe stato fin troppo bello per essere vero. Ed infatti lo svedese lascia troppi buchi in mezzo alla difesa e Higuain gli fa capire che ha ancora strada da fare.

VIVES salva la faccia con la scucchiaiata con la quale pesca Bruno Peres in occasione del gol. Per il resto tanta inconsistenza in mediana e un’uscita ingloriosa dal campo per un finale di stagione anticipato.

 


Toro, domani amichevole alla Sisport contro il San Vito Positano

Toro, Jansson a Euro 2016: il difensore convocato dalla Svezia