Contro l’Empoli, al Castellani, è stata quasi sicuramente la sua ultima uscita in maglia granata. Una passerella abbastanza anonima per lo svedese Alexander Farnerud, ormai ai saluti finali.

Per lui una stagione difficilissima, iniziata con il lungo stop dovuto al grave infortunio patito sul finire della scorsa stagione quando si rompe il legamento crociato del ginocchio. Uno stop che lo tiene lontano dal campo per tutta la prima parte dell’anno e che gli impedisce di ritagliarsi il giusto spazio, come aveva fatto nelle annate precedenti diventando una delle colonne del Toro targato Ventura. Chievo, Inter, Bologna, Sassuolo ed Empoli gli unici match nei quali lo svedese è riuscito a giocare qualche scampolo di partita: 90’ minuti totali che hanno mostrato un Farnerud in recupero, certamente, ma ben lontano dall’essere il roccioso centrocampista che ben aveva fatto in passato.

 

Arrivato in granata nel 2013, prelevato a titolo definitivo dallo Young Boys, riesce in breve tempo a convincere Ventura e diventa una delle colonne portanti del centrocampo del Toro. Per lui 45 presenze e 5 reti nelle prime due stagioni, poi la rottura del crociato, il lungo stop, tanta panchina e un ruolo da spettatore che di certo non rappresenta il modo migliore per chiudere la sua avventura all’ombra della Mole.

 

Chiudere, si, perché Alexander Farnerud ha vestito per l’ultima volta la maglia granata contro l’Empoli, nell’ultima di campionato, salutando così i suoi tifosi e la società che a fine giugno, quando scadrà ufficialmente il suo contratto, lo lascerà libero di andare a cercare l’ennesima rivalsa della sua carriera. Il centrocampista non rientra più nei piani del Toro ma tutti, lui in primis, speravano in un saluto decisamente diverso. 


Toro, i pagelloni della stagione 2015/2016: i centrocampisti

Grande festa con il TC RomaGranata