L’estate 2016 granata rischia di essere ricordata soprattutto per i ribaltoni in panchina: la fine del ciclo Ventura, nonostante settimane di conferme e pacche sulle spalle, e quella del ciclo di Moreno Longo con la Primavera. “Andar via? Possibile”. Negli spogliatoi è ancora tempo di gavettoni mentre l’allenatore che ha riportato lo scudetto Primavera a Torino dopo 23 anni fa intendere senza troppi giri di parole che questa final-eight potrebbe essere l’ultima, perché è ora di mettersi in gioco anche con ‘i grandi’.
La sincerità spiazzante di Longo stride con un ambiente fatto più che altro di sorrisini e frasi di circostanza. “Ma essere del Toro vuol dire anche essere coerenti”, sottolinea il tecnico. Non sbandiera l’anno di contratto che ancora lo legherebbe al Toro, non si nasconde dietro una grande vittoria come quella di ieri della sua Primavera. Ma spiazza tutti, ringrazia, saluta e si congeda da quello che è anche il ‘suo’ pubblico. I tifosi del Don Mosso che non hanno mai fatto mancare il proprio apporto meritavano proprio un epilogo come quello di ieri.
Chi non lo conosce potrebbe quasi trovarlo presuntuoso: perché nel mondo del calcio i proclami non vanno più di moda ed è più saggio mettere le mani avanti o, al massimo, essere prudenti. Ma Longo, molto più semplicemente, ha sposato in toto la filosofia dei vincenti. L’ha fatta propria e non ha mai smesso di sottolineare che è il dna stesso del Toro ad imporlo.
“Volevo regalare una vittoria ai tifosi e a Cairo, ma non voglio prendere in giro nessuno. Devo ancora parlare con il presidente, ma potrebbe esserci anche la possibilità che il prossimo anno io possa andare via”. Il congedo casalingo è stato certamente da Toro, ma che peccato pensare che non possa essere proprio Moreno Longo a varcare la soglia del Filadelfia con la sua Primavera.
Qui la VIDEO Intervista di Moreno Longo