nostro inviato a Modena
Secondo tempo – Al rientro in campo dopo la pausa Torino e Atalanta si ripresentano con le stesse formazioni protagoniste dei primi quanrantacinque minuti. Nonostante il vantaggio, la sqaudra di Longo non rinuncia a fare la partita e al 9′ ha una grande occasione per raddoppiare con Piccoli che di testa non trova il bersaglio grosso. Bonacina corre presto ai ripari e nei primi venti minuti esaurisce le tre sostituzioni a sua disposizione inserendo Badjie, Gussani e Di Rocco al posto di Gasperoni, Tulissi e Lunetta. I cambi servono a scuotere la formazione nerazzurra che alza il proprio baricentro ma, a causa dell’ottima organizzazione difensiva del Toro, fatica tantissimo ad arrivare alla conclusione. Al 28′ Longo decide di rinforzare il proprio centrocampo mandando in campo Segre al posto di Zenuni. Subito dopo la sostituzione l’Atalanta prova a sfruttare il momento di riorganizzazione del Torino e, complice un errore di Osei, riesce a mandare al tiro Di Rocco da posizione pericoloso: l’attaccante atalantino trova però sulla sua strada uno straordinario Zaccagno che, con il piede, riesce a mantenere inviolata la propria porta. Al 33′ Longo richiama in panchina Tobaldo e, al suo posto, inserisce Debeljuh. L’attaccante croato non giocava dallo scorso 14 novembre quando, nella finale di Supercoppa Italiana contro Lazio, si ruppe il crociato. Due minuti più tardi la squadra granata sfiora il 2-0 con Procopcio che, ottimamente servito da Candellone, si ritrova a tu per tu con Mazzini ma spara il suo sinistro sopra la traversa. L’Atalanta risponde con un colpo di testa di Kresic dagli sviluppi di un calcio d’angolo su cui Zaccagno è prodigioso. Nel finale di partita l’Atalanta prova il tutto per tutto e Longo decide allora di difendersi inserendo Novello, un difensore centrale, al posto di Candellone, un attaccante: il Toro passa quindi al 5-3-2. Al 94′ l’Atalanta trova il pari con Kresic ma l’arbitro annulla per fuorigioco, il difensore, insieme ad un suo compagno dalla panchina vengono anche espulsi per aver spintonato il guardalinee che aveva segnalato l’offside. La partita finisce 1-0 per il Toro che si qualifica per la semifinale dove affronterà la Juve.
Primo tempo – Il Toro si presenta alla partita d’esordio della final-eight con la consapevolezza che, in caso di vittoria contro l’Atalanta e conseguente passaggio del turno, in semifinale incontrerà la Juventus, vittoriosa nel pomeriggio contro l’Empoli. Per regarlarsi il terzo derby stagionale, Moreno Longo sceglie, a sorpresa, di schierare titolare Traore in attacco tenendo, al fianco dei soliti Tobaldo e Candellone, in panchina Edera.
Fin dalle prime battute le due squadre si affrontano a viso aperto e, tra il 18′ e il 19′, nel giro di sessanta secondi costruiscono una ghiotta occasione da gol a testa ma sia La Vigna che Traore non riescono a trovare lo specchio della porta, entrambi dal centro dell’area di rigore. L’appuntamento con il gol per il Toro è però solo rimandato di pochi minuti, al 26′ infatti Candellone è bravo ad addomesticare un pallone sul lato sinistro dell’area nerazzura, saltare un avversario e battere un incolpevole Mazzini con un perfetto diagonale. Dopo la rete dell’1-0 il Toro è bravo a contenere la reazione avversaria, tanto che Zaccagno si deve occupare solo dell’ordinaria amministrazione, almeno fino al 40′ quando Tulissi prova a sorprenderlo con una conclusione dal limite ma il numero 1 granata si fa trovare pronto. Nel primo tempo non succede nient’altro e le due squadre vanno così al riposo con il Toro in vantaggio per 1-0.