Moreno Longo commenta la sconfitta che decreta il termine della corsa allo Scudetto del suo Torino Primavera. “Il rammarico c’è per il risultato, per non essere riusciti a passare il turno. Se vado a ritroso nel tempo e ripenso ai commenti degli addetti ai lavori che dicevano che questa squadra non era all’altezza delle precedenti, non posso che essere orgoglioso di questi ragazzi. L’ho detto anche ai ragazzi, devono essere orogogliosi per come hanno difeso lo scudetto. Questo per loro deve essere sì un punto di partenza, ma anche un traguardo”.

 

“Io ho grandissimo rispetto per i miei giocatori, per me sono i migliori di tutti, però oggi abbiamo affrontato una squadra che tecnicamente aveva qualcosina in più. Nel primo tempo abbiamo deciso di aspettare la Juventus, se li avessimo aggrediti alti dall’inizio probabilmente la partita sarebbe finita prima e in un altro modo“.

 

Le loro qualità tecniche sono incredibili, basti pensare che in campionato hanno fatto tre-quattro gol a tutti mentre stasera invece ha fatto solo un possesso palla sterile, trovando il gol nell’unico tiro. Nel secondo tempo il pallino del gioco è stato più nostro che loro, poi però sono venuti fuori i nostri limiti tecnici in fase di costruzione”. 

 

Che bilancio stagionale fa il mister? “La stagione è stata comunque fantastica, la nostra società sta facendo un lavoro straordinario e c’è solo da essere orogogliosi e applaudire questa società: in questi quattro anni oltre a vincere uno scudetto e una Supercoppa, giocare una finale e una semifinale scudetto, si sono mandati anche in prestito in serie B e Lega Pro una trentina di giocatori”.

 

“Se dovessi dare un voto a questa stagione dare un 10, se fossimo arrivati in finale e avessimo vinto lo scudetto sarebbe stata la lode. Poi oggi è normale che siamo arrabbiati, perché noi vogliamo sempre vincere, questa è la nostra mentalità. Vedere i ragazzi piangere non è mai bello, tra quelli che piangevano c’erano anche i campioni d’Italia dell’anno scorso”.

 

“Cosa ho lasciato ai ragazzi in questi anni? Credo di aver lasciato una mentalità vincente, coltivata giorno dopo giorno. Ma questo non è solo merito mio, il merito è anche dei miei collaboratori e i miei dirigenti. Il Toro ha in casa un vero e proprio patrimonio”.

 

Infine, qualche battuta sul suo futuro: “Ad oggi sono l’allenatore del Torino. In questo momento non c’è nulla di fatto con la Pro Vercelli, c’è stato sì un contatto tra le parti ma non è stato fatto ancora nulla. Prima vedrò il presidente Cairo e insieme alla dirigenza prenderemo una decisione che possa far contenti tutti”.

 


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