Per il mercato del Toro i nomi caldi continuano a essere Ljajic, Kucka e Iago Falque. E a a dirci qualcosa in più su quelli che potrebbero essere i primi colpi dei Torino è Tullio Gritti, ex calciatore e ex vice di Ezio Rossi quando sedeva sulla panchina granata e da anni vice di Gasperini prima al Genoa, dove ha potuto vedere all’opera proprio due degli obiettivi di Cairo, ora all’Atalanta.
Buongiorno Gritti, il Toro sta seguendo due giocatori che lei conosce bene: Kucka e Iago Falque. Cosa ne pensa?
Sono entrambi ottimi giocatori e per il Toro sarebbero davvero tanta roba, migliorerebbero certamente il tasso tecnico della rosa. Iago è in grado di fare sia la fase offensiva che quella difensiva. Quando è esploso da noi al Genoa ha avuto qualche difficoltà iniziale ma nel momento che si è abituato ha dato tutto ed è diventato un ottimo attaccante esterno. Ha tirato fuori tutta la sua voglia di apprendere e alla fine ha fatto 13 gol. È un giocatore molto tecnico, ha gamba nonostante non abbia un fisico molto possente, ha corsa, si sacrifica ed è un ragazzo davvero bravo e intelligente. Non lo valuterei per l’annata fatta alla Roma. Ha giocato qualche partita quando la situazione non era facile poi quando è arrivato Spalletti prima è stato fermato da un infortunio e il tecnico aveva trovato la sua formazione ideale. Ha pagato un po’ il cambio di allenatore ma è davvero un elemento valido.
E di Kucka cosa ci può raccontare?
Anche per lui vale lo stesso discorso: è un giocatore molto dotato. Ha prestanza fisica, corsa e soprattutto piedi buoni. È abile a colpire di testa e ha anche un discreto tiro da fuori area. È migliorato molto, è diventato più giocatore, sa fare bene entrambe le fasi, costruisce gioco e ha buoni tempi di inserimento. Con Bertolacci ha fatto un’ottima stagione a Genova.
Tornando all’attacco, in squadra rimarrà certamente Belotti e con l’arrivo di Iago Falque si rinforzerebbe notevolmente il reparto.
Sì, come ho detto sarebbe ottimo per il Toro anche se ovviamente bisognerà vedere come vorrà giocare Mihajlovic. Non credo che Iago farà coppia con Belotti, non sarebbe la soluzione migliore. Per caratteristiche vedrei meglio Iago come trequartista alle spalle di due punte. Poi ribadisco, è un ragazzo intelligente e i giocatori intelligenti alla fine sanno fare tutto. Se l’ allenatore dovesse metterlo come punta pura lo farà anche se la sua fisicità non lo aiuta. Non è un giocatore che deve stare fermo in area ad aspettare la palla. Kucka invece potrebbe fare uno dei due esterni. È Destro ma può fare anche il sinistro.
Un altro nome caldo è Liajic. Con Mihajlovic in passato ci sono stati dei problemi. Potrebbe essere un ostacolo?
Ma, come sempre tutto dipende dai risultati. Se sono positivi tutto va bene. Certamente è un altro ottimo giocatore, molto tecnico. Dovessero arrivare sia lui che Iago potrebbero giocare a tre davanti. Il difetto, se vogliamo, è che è uno più innamorato del pallone e prima di passare la palla magari ci pensa due volte. Come dicevo prima anche lui non è una punta pura ma a quel punto giochi a tre davanti con Ljaic e Iago esterni oppure con due trequartisti e una sola punta.
Veniamo al mercato in uscita. Immobile non è stato riscattato, Glik è in partenza mentre Maksimovic potrebbe restare sfruttando la conoscenza del tecnico.
Immobile hanno fatto bene a non riscattarlo. Io non sono un operatore di mercato ma se lo riscatti e lui non vuole rimanere è difficilissimo poi rivenderlo e incassare di più, soprattutto quando le cifre sono così alte. Glik ormai è alla fine della sua avventura mentre per Maksimovic è diverso. Se lo vendi quest’anno certamente non prendi i soldi che avresti preso la scorsa stagione, un po’ a causa dell’infortunio un po’ per il diverso rendimento. Però una cosa va detta: il Toro è molto bravo a gestire queste situazioni e di questo va dato merito a Cairo. Pensiamo alla vendita di Darmian a 20 milioni. Indubbiamente un ottimo giocatore ma è un terzino non un attaccante da 20 gol. È più facile obiettivamente trovare un terzino buono, anche spendendo meno, quindi il Toro ha fatto davvero un buon lavoro. Tornando a Maksimovic questa potrebbe esser la stagione per rilanciarsi e l’occasione per la società di rilasciarlo.
Di Peres e Zappacosta, invece, cosa pensa?
Peres è un giocatore davvero ottimo e potrebbe giocare in una grande squadra. Sicuramente da qualche parte devi vendere per poter investire. E per il discorso che facevamo prima, se riuscissero a venderlo alle cifre che chiedono, ma anche a meno, potrebbero non vendere più nessun altro. Zappacosta è giovane, promettente e con buoni margini di miglioramento. Purtroppo ha avuto una stagione un po’ così proprio perché aveva Peres davanti. Se però decidi di puntare sui giovani io lo terrei, così come Boselli. Sono giocatori di prospettiva su cui comunque hai investito. Poi ovviamente con l’allenatore nuovo ci sono magari idee diverse, bisognerà vedere.
A proposito di allenatore, cosa pensa di Mihajlovic? Può essere l’uomo giusto per il Toro?
Come allenatore, nonostante non abbia avuto una carriera con risultati enormi, è sicuramente valido. Bisognerà vedere i risultati ma è certamente un buon allenatore. La presentazione, come capita un po’ovunque, lascia il tempo che trova. Io ho giocato al Toro e a Superga ci sono andato spesso, anche nella stagione in cui la tifoseria non voleva che la squadra salisse. E ci sono sempre andato senza bisogno dei riflettori. Certe cose bisogna sentirle. Anche per il Filadelfia. Ho avuto la fortuna di essere uno degli ultimi ad aver giocato in quel campo. Ricordo che era già in pessime condizioni, ci cambiavamo negli spogliatoi sotto la tribuna che era già tutta puntellata col rischio che crollasse (ride, ndr.). Se quel campo non l’hai vissuto e difficile parlarne. Con questo però non dico che abbia sbagliato, lui ha sempre fatto così ed è una cosa che fanno tutti in questo ambiente. L’importante saranno i risultati, quelli contano.