In attesa di Ljajic (per il quale il capitolo resta aperto), il Torino si muove alla ricerca di un altro esterno. E il nome di Giaccherini non è più cosa nuova, in ambiente granata. L’ex Bologna, rientrato al Sunderland, è particolarmente corteggiato in Italia: c’è proprio il club rossoblu, che lo rivorrebbe; c’è la Fiorentina del ds Corvino, che l’anno scorso puntò sull’ex Cesena in Emilia; c’è, appunto, il Torino, che però sta faticando a trovare l’accordo con il giocatore.

 

Parti distanti, con i granata intenzionati a non andare oltre il milione di euro ma con il calciatore che, invece, vorrebbe qualcosa di più. L’Europeo, di fatto, non ha particolarmente giovato in questo senso: se da un lato ha dimostrato l’assoluto valore dell’esterno, che può giocare in più ruoli e che sarebbe particolarmente funzionale al modulo architettato da Mihajlovic, dall’altro ha invece fatto alzare la quotazione sia del cartellino (si può trovare l’accordo intorno ai 3 milioni di euro, ma con il Sunderland non ci sono particolari problemi), sia del costo dell’ingaggio.

 

Giaccherini vuole uno stipendio base più alto (di circa trecentomila euro), condito dai soliti bonus che Cairo spesso ha utilizzato in passato, per convincere i giocatori più blasonati a sposare la causa granata. La trattativa, insomma, c’è. Ma ci vorrà del tempo. Proprio come per Ljajic, appunto. In settimana, ad ogni modo, la dirigenza incontrerà Valcareggi, agente del giocatore, che ha contestualmente in agenda anche altri appuntamenti. La sensazione è che, salvo imprevedibili colpi di coda, difficilmente si possa chiudere il tutto entro la settimana, vuoi per la distanza, vuoi per le molte interessate e per la possibilità che si scateni una piccola asta. Il Toro ci prova, con la speranza di non rimanere scottato.

 


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