Trentotto presenze (più una in Coppa Italia) e una rete, alla sua prima esperienza tra i professionisti. È stato un anno da incorniciare per Antonio Barreca, giovane e promettente terzino che il Toro ha prestato al Cittadella dove, tra mille avversità, è comunque emerso tra i migliori giocatori dell’intero campionato cadetto appena concluso. Ora, le vacanze, e poi il futuro, dopo una pausa di riflessione per capire su cosa sarà meglio fare.

Ma intanto, un salto indietro. Come giudichi il primo anno tra i professionisti?
Decisamente positivo. Sono molto contento personalmente di aver fatto tutte queste presenze. Se me lo aspettavo? No, sono sincero. Foscarini mi ha dato fiducia, e sono riuscito a ripagarla sempre. Devo ringraziarlo per questa opportunità: le ho giocate quasi tutte e sono soddisfatto per quello che sono riuscito a mettere in campo. Il più grande rammarico? La retrocessione della squadra, dovuta ad alcune difficoltà durante il corso dell’anno. Ma tornassi indietro, rifarei tutto. È stata sicuramente un’esperienza importante.

Prima di Foscarini, hai avuto Moreno Longo. Quanto sono stati utili i suoi suggerimenti?
Moltissimo. A mio avviso, il lavoro con Longo è stato decisivo. Ho imparato tanto negli anni con lui in panchina, e non solo dal punto di vista tattico. Grazie a mister Longo penso di essere riuscito a diventare un calciatore, sia per la personalità, sia per l’atteggiamento che adesso so mettere in campo, sia per la mentalità, che deve essere sempre vincente. Sono qualità non indifferenti, un giocatore deve apprenderle il prima possibile, per fare un salto in avanti in carriera.

Proviamo a farti conoscere meglio ai tifosi del Toro: se dovessi scegliere tra Darmian o Peres, a chi pensi di assomigliare di più?
È una domanda non semplice. Forse un misto tra entrambi. Peres è bravissimo nel saltare l’uomo, un po’ come il terzino che mi piace più di tutti, Marcelo; io ci provo. Darmian è invece di una concretezza impressionante: in tutte le partite che ha giocato, ha sempre dimostrato di essere costante nel rendimento. Io voglio migliorare molto anche sotto questo aspetto: quest’anno ho fatto un grande passo avanti soprattutto nella fase difensiva, ma non mi voglio fermare, voglio continuare così.

Con che casacca? Meglio un altro anno in prestito per giocare di più, o stare al Toro?
Ecco, di questo dovrò parlare con il mio agente e il ds Petrachi a breve. Ma io ho le idee piuttosto chiare, a me piacerebbe restare. Per diversi motivi. Il primo è che mi sento pronto per provare questa avventura in granata, il secondo è che ci terrei davvero tanto a giocare con questa maglia: sono al Toro dalle giovanili, sono cresciuto qui, mi spiacerebbe molto dovermi separare ancora una volta da questa piazza e questo ambiente. Ci vorrei proprio provare. Spero che questo sogno possa diventare realtà.


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