Urbano Cairo, in un’interivsta rilasciata a Radio 24, è tornato sui fatti violenti del derby di ieri, che ha condannato, ma sui quali ha tenuto a fare un’immediata precisazione: “non c’è dubbio” ha detto “che le cose non debbano andare come ieri. Ma anche in altre occasioni le abbiamo vissute, purtroppo, e non è mai bello. Mi ricordo per esempio di un derby allo Juventus Stadium con quegli striscioni su Superga. Purtroppo ieri non è cominciato tutto, abbiamo una casistica di episodi che dovrebbero essere cancellati con un colpo di spugna, se tutti lo volessimo“.
Un discorso che parte da lontano, quindi, e non soltanto per il Toro: “Pallotta, ad esempio, ha dichiarato di sentirsi impotente di fronte ad alcune frange di tifo. Però lui non ha saputo trovare una forma di dialogo con loro, le ha sempre duramente e aspramente criticate. Di fatto anche questo è un atteggiamento violento: leggo spesso dei tweet da parte di dirigenti di squadre italiane davvero molto violenti, troppo violenti. Dobbiamo cercare di avere un ruolo guida, ci deve essere più garbo anche da parte nostra. I dirigenti devono fare cultura, insegnare, trasmettere esempi positivi“.
E quando gli viene chiesto se è possibile ipotizzare a un’azione congiunta di Toro e Juve sull’argomento, Cairo non si tira indietro: “Potrebbe esere un’idea, dobbiamo trovare delle formule che mettano in piedi vare collaborazioni: anni fa abbiamo fatto un derby tra vecchie glorie, il problema è che è stato un evento unico e sporadico, ci si deve lavorare. Agnelli? Prima dell’andata mi prendeva in giro, perché diceva che non segnavamo: lì abbozzai, non reagii. Ma adesso posso dirgli che non solo abbiamo segnato, ma abbiamo pure vinto. Se lo prenderò in giro? No, lo spirito non è questo, anche perché abbiamo vinto un derby dopo vent’anni, e di acqua sotto i ponti ne deve passare. Ma se dicessi che Agnelli mi porta fortuna, non mi allontanerei così tanto dal vero…“.