Per un bambino non esistono partite più importanti di altre. Per un bambino a cui qualcuno ha insegnato il Toro, esistono le partite del Toro e basta. Mio figlio non vede l’ora di essere allo stadio, domenica, contro il Cesena. E se ne frega se sarà una partita inutile. Quelle del Toro non sono mai partite inutili.

Quando l’altra sera Molinaro è rovinato addosso a un milanista, mi sono alzato dal divano e sono andato in cucina. Non volevo più vederla. Avevo capito che non ce n’era più, che il fisico e la testa avevano fatto “ciao” e che avremmo resuscitato persino il Milan. Ero arrabbiato e deluso. Non ho visto il rigore, mi sono costretto a cambiare canale. La prima volta in vita mia, credo. Ho preso un libro, ho cercato di leggere, spiegando a mia moglie che no, che adesso basta, che va bene tutto ma così non si poteva. Lei, sorniona, ha tenuto la TV accesa, e il mio occhio cadeva là, di tanto in tanto. Non speravo niente, ma l’abitudine dell’amore mi costringeva a guardare. Non ho voluto vedere nulla, poi, né le interviste post partita, né gli articoli sui siti.

Il mattino dopo la prima cosa che mio figlio ha chiesto è stata: “Quanto ha fatto il Toro?”. Deluso, ma non abbattuto, ha subito chiesto di Toro-Cesena. Io ero ancora nervoso, dispiaciuto dalla sera prima. Umiliati, pensavo, proprio da Inzaghi, poi… La prima cosa che ho fatto, appena davanti a un computer, è stato informarmi su quando sarebbero stati messi in vendita i biglietti per l’ultima in casa. Due minuti dopo ho comprato due posti allo stadio per domenica sera. Non potevo non esserci. Non potevo non venire a dire grazie, nonostante tutto. Ho in mente – ce li abbiamo tutti – momenti perfetti di questa stagione, più che in tutte le ultime dieci precedenti. L’altra sera ero deluso, triste e arrabbiato dopo il 3-0 del Milan. Poi ho visto mio figlio. E ho visto le immagini dei bambini del Toro ieri a Superga. Per un bambino non esistono partite più importanti di altre. Per un bambino del Toro tutte le partite del Toro sono importanti. Ho voluto farmi bambino. E ho preso i biglietti per Toro-Cesena. Salirò su da Roma per salutare i ragazzi. E per ringraziarli. Come un bambino.

 

 

 

 


Cairo: “Cerci? I ritorni non mi entusiasmano. Ma lo stimiamo”

Toro ko a Milano: per i lettori è colpa della stanchezza