Il nome è diventato un tormentone dello scorso mercato invernale, quando il Torino era alla ricerca di una mezzala destra che potesse rimpiazzare il partente Nocerino. E Jasmin Kurtic è stato, da subito, il primo obiettivo, dopo la positiva parentesi in granata nella seconda metà del campionato 2013/2014. Una trattativa costante, quella dello scorso inverno, con la Fiorentina, che però non ha voluto privarsene, nonostante il pressing fino agli ultimissimi giorni di Petrachi.

 

Kurtic veniva considerato da Montella un giocatore molto utile soprattutto a partita in corso, e non si era sentito, in un momento di grave crisi numerica a centrocampo, di lasciar partire lo sloveno che a Torino sarebbe tornato molto volentieri. Ma, superata la crisi, il giocatore è tornato a fare panchina, tanto che nelle ultime otto gare ha giocato soltanto due volte. Un’eslcusione continuavita, quella di Montella, che lascia già intravedere un epilogo piuttosto evidente: i viola stanno seriamente pensando di non esercitare il diritto di riscatto del cartellino di proprietà del Sassuolo, fissato a ben 5 milioni di euro, con il giocatore che, ancora una volta, tornerà in neroverde in attesa di una nuova sistemazione.

 

Ed è qui che, sapendolo, il Toro ha già drizzato le antenne. Posto che ai granata continui a piacere moltissimo Ekdal (coetaneo dello sloveno), e posto che non si distoglie nemmeno lo sguardo su Taider, si vuole tenere aperta la porta anche per Kurtic, ma a condizioni economiche ben differenti rispetto a quelle della Fiorentina: troppi sono i 5 milioni, secondo il Toro, che la viola dovrebbe corrispondere al club di Squinzi, e proprio con il patron neroverde, e il suo ds Bonato, andrebbe a trattare a cifre sicuramente più basse. Prima ancora che la trattativa, però, ci sarà la classica richiesta di informazioni, per capire se davvero ci saranno margini di manovra o se, invece, sarà meglio virare direttamente su altri obiettivi. Se ne riparlerà fra poco più di due settimane, al termine del campionato, ma il nome di Kurtic è tutt’altro che passato di moda. E il Torino, davvero, lo segue molto da vicino.


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