Otto gol in quarantuno presenze da assoluto protagonista tra campionato ed Europa League, inserito nella top 11 del campionato italiano di Uefa.com e premiato miglior giocatore dell’anno dai lettori di Toro.it: basterebbe questo per descrivere la splendida stagione di Kamil Glik, capitano e leader di questo Toro. Il difensore ha vissuto sicuramente la stagione migliore della sua carriera, trascinando i granata agli ottavi di finale di Europa League e al nono posto in campionato, nonostante le difficoltà di inizio stagione.

 

Quando sono arrivati i suoi gol, il Toro non ha mai perso, ma è soprattutto nel ruolo maggiormente di sua competenza, quello di difensore arcigno e decisivo, che Glik ha fatto vedere le cose migliori. La sua sicurezza e la sua carica agonistica hanno trascinato l’intero reparto anche nei momenti di difficoltà. Memorabile la sfida di Bilbao dove, sotto la pioggia battente, in uno scenario cinematografico per imprese eroiche, è riuscito a uscire vincitore dal confronto con Aduriz, temutissimo attaccante dell’Athletic, gettando le basi per una vittoria che rimarrà nella storia del Torino. Glik è stato l’ultimo a demordere anche nella sfida di ritorno contro lo Zenit, impersonando, alla perfezione, lo spirito di sacrifico, grinta e passione, che identifica, da sempre, la maglia granata.

 

In campionato rimane memorabile la doppietta contro il Genoa, la splendida rete contro il Milan e la grande quantità di interventi decisivi, a difesa della porta granata. Il difensore è stato anche un simbolo di correttezza, visto il numero “zero” nella casella delle espulsioni rimediate in campo, in questa stagione (l’unico rosso è per proteste, nel tunnel degli spogliatoi, contro il Napoli). Un’altra dimostrazione del salto di qualità, anche tecnico, compiuto dal difensore, spesso ignorantemente etichettato come rude e falloso.
QualitĂ , che Glik ha potuto orgogliosamente mostrare anche nel ritorno al successo nel derby del 26 aprile. Una prestazione eccellente, che ha annullato le giocate offensive di Matri e Morata, prima, e di Llorente, poi.
Il polacco dall’Europa al derby, è stato quindi protagonista assoluto di un altro storico passo verso la rinascita del Vecchio Cuore Granata.

 

Il suo contributo non si è limitato, però, solo al rettangolo verde. Glik è riuscito a impersonare le romantiche emozioni dei tifosi granata anche nella commemorazione di Superga: la sua lettura attenta, studiata e sentita dei nomi della Lapide di Superga è l’esempio vivente della vera essenza del giocatore e tifoso granata.
“Vedere un capitano del Toro, che arriva da un Paese così lontano, che magari fino a qualche anno, prima di arrivare in Italia, non aveva mai sentito parlare del Torino – ha commentato Franco Ossola, al Gran GalĂ  Granata – leggere con tale partecipazione i nomi sulla lapide di Superga mi ha emozionato tantissimo. PerchĂ© le emozioni ci assalgono quando si legge nel cuore di chi ci sta davanti lo stesso sentimento”.

 

Il pagellone 2014-2015: Kamil GLIK

 

VOTO: 9
PRESENZE: 44
GOL FATTI: 8

 

 

 

 


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