Il Genoa annichilisce il Milan, Perin stoppa da par suo Menez e compagni di reparto. Il portiere rossoblu compie un paio di interventi decisivi che non permettono ai rossoneri di avvicinarsi nel punteggio e si deve inchinare solo al tracciante di Mexes, indirizzato sotto la traversa. Anche il dirimpettaio Diego Lopez fa i miracoli, ma il tabellone dopo 90 minuti premia lui.

“Fa solo gol belli” si dice di Mexes ed in parte è vero. Quando succede gli si perdona qualche svarione difensivo e ci si dimentica delle sue sfuriate da cartellino rosso. Contro il Genoa, però, si vede effettivamente solo la sua parte migliore, missile imprendibile incluso. Florenzi, l’uomo tutto corsa e poca tecnica (come lo apostrofano alcuni tifosi) zittisce tutti con un gol di classe. Dribbling con tocco sotto e diagonale imparabile, altro che piedi di legno. Una menzione anche per Vitiello del Palermo, classe ’83, ma arrivato da pochi anni in serie A. Segna il gol del primo vantaggio rosanero e poi ha il grande merito di farsi fischiare un fallo di Maxi Lopez che nessuno ha visto. Per onestà, c’è da dire che neanche lui aveva protestato.

Bertolacci segna una rete da dribblomane brasiliano. Slalom tra due avversari e tocco d’esterno di gran freddezza. Il Genoa ringrazia, Inzaghi un po’ meno. Podolski, Parolo: un gol a testa, due bordate da distanze siderali. I piedi buoni al servizio della squadra, ma quando c’è da concludere non si fanno pregare. Non tira da fuori questa volta Candreva, ma lanciato solo davanti a Mirante sceglie la precisione e poi dedica il gol alla figlia. Vero trascinatore della Lazio.

Ridendo e scherzando, Toni è arrivato a quota 18 gol. Ci sono ventenni che non ci arriveranno mai in carriera, lui fa sembrare tutto facile e timbra l’ennesimo cartellino della sua stagione, insidiando da vicino Carlitos Tevez. Da vicino, ma non abbastanza, perché l’Apache ne segna due in un colpo solo contro una Fiorentina sotto shock e arriva a cifra tonda: 20 in campionato, 28 in totale, numeri da bomber vero. A proposito di bomber, eccone uno atipico, il cui marchio di fabbrica ormai è la rovesciata. Pinilla realizza prima un gol “normale”, poi, non pago, pareggia i conti col Cesena grazie ad una rovesciata volante al sette. Fantascienza, anzi, fantacalcio.

La Top 11 della trentatreesima giornata

 

PERIN (Genoa)
FLORENZI (Roma)  MEXES (Milan)   VITIELLO (Palermo)

BERTOLACCI (Genoa)  PODOLSKI (Inter) PAROLO (Lazio) CANDREVA (Lazio)

 PINILLA (Atalanta)  TEVEZ (Juventus)  TONI (Hellas Verona)

 


PiĂą in alto di tutti

Alfred Gomis, altra panchina. Barreca non basta al Cittadella