L’ultima di campionato, con uno sguardo rivolto al presente, e uno al futuro. Torino-Cesena può valere una conferma (almeno una, anzi) e può valere un nuovo arrivo. Segnatamente, in attacco. Martinez e Defrel si sfidano oggi, specularmente, davanti agli occhi soprattutto della dirigenza granata: il primo, per dimostrare di meritarsi la permanenza a Torino, che vuole fortissimamente; il secondo per convincere ulteriormente Petrachi e Ventura a puntare su di lui per il prossimo futuro, essendo un obiettivo di mercato piuttosto sensibile. La sfida di oggi, l’ultima del campionato, è anche una sfida di mercato, che potrebbe portare in dote un po’ di spettacolo in più in campo, prima dei saluti finali.

 

JOSEF MARTINEZ. L’attaccante venezuelano, classe ’93, ha superato la “maledizione del primo acquisto” da quando Ventura siede sulla panchina del Toro. Prima ci fu Ebagua, poi Sansone, poi Bellomo: tutti giocatori che dopo meno di sei mesi avevano lasciato, e non nel migliore dei modi, la piazza granata. Poi, acquistato per circa 2 milioni dallo Young Boys, è arrivato questo piccolo funambolo: buoni colpi, ma da sgrezzare. Ventura l’aveva capito subito, sin dai primissimi giorni di ritiro, ma aveva trovato una disponibilità a imparare davvero notevole. E così Martinez si è rimboccato le maniche, per vivere al meglio e sin dal primo giorno la sua avventura in granata. Poco impiegato nelle prime nove gare di campionato (giocò solo la seconda in casa della Sampdoria), ha pian piano cominciato a guadagnare terreno: e dalla sfida con l’Atalanta, in casa, fino a oggi, si è seduto in panchina soltanto quattro volte (derby d’andata, poi i ritorni con Udinese, Parma e Atalanta), disputando le restanti 24 partite e segnando due reti pesanti. La prima con il Palermo, la seconda, ben più importante, in casa del Verona. È proprio questo il problema dell’attaccante: tanta corsa, tanto impegno, ma ancora pochissima concretezza in fase di realizzazione. Oggi ha la possibilità, l’ultima, di incrementare il suo bottino personale, e salutare al meglio i tifosi dopo questa prima annata in cui è cresciuto molto. Sperando di avere ancora la possibilità di restare il prossimo anno, per lavorare ancora sotto la guida di Ventura.

 

GREGOIRE DEFREL. Alla sua seconda in Serie A (la prima, appena sfiorata, nella stagione 2010-2011 con la maglia del Parma), il giocatore può considerarsi una delle più felici sorprese del campionato, tanto da aver attirato su di sè l’attenzione di diversi club: dal Toro stesso, alla Fiorentina, che proprio ai granata più di tutti contende il giocatore in comproprietà tra romagnoli e, appunto, il Parma. Con trentatre partite all’attivo e soprattutto 9 reti (il suo miglior trend realizzativo da quando gioca nei professionisti), Defrel ha saputo incantare i suoi tifosi e regalare qualche sparuta gioia all’interno di una stagione davvero molto difficile. Le sue armi migliori sono la duttilità (può giocare sia come esterno, sia come trequartista, sia come seconda punta) e la velocità, che gli ha permesso a più riprese di creare delle situazioni interessantissime di superiorità numerica. E se ben un quarto dei gol realizzati dalla squadra di Di Carlo portano la sua firma, in altre sei occasioni ci ha messo lo zampino, fornendo assist gol per i compagni. Insomma, in ben 15 volte (tra assist e gol segnati), su 36, c’è lo zampino del classe ’91 francese, giunto nel pieno della sua maturazione. Oggi potrà salutare al meglio i suoi tifosi, prima di scatenare un’asta di mercato. E il Toro guarda con grande, grandissimo interesse il giocatore.


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