Prima condizione perché una squadra sia tale e possa puntare in alto è l’unità del gruppo. Ne è la prova il Toro Primavera che quest’anno ha trovato l’elemento unificante nel suo capitano Matteo Fissore, col quale ha vissuto gioie e dolori in questo anno e mezzo di sposalizio.

 

In realtà, quando ha vestito per la prima volta la maglia granata Fissore era poco più di un bambino: il difensore classe ’96 ha infatti giocato con la maglia del Toro diverse stagioni dalla categoria Esordienti a quella Allievi. Poi la cessione al Genoa e la parentesi di sei mesi al Carpi all’inizio della scorsa stagione, infine, a gennaio il ritorno a Torino. Nello scorso campionato, Fissore, dopo un inizio i margini della formazione titolare, si è ritagliato un posto in squadre nelle ultime partite prima della final-eight di Rimini persa ai rigori contro il Chievo. Quest’estate è arrivata poi la conferma da parte della società granata, che ha dimostrato di credere nelle sue qualità. Fissore ha ripagato la fiducia ripostagli nel migliore dei modi: mettendo se stesso al servizio della squadra e compattando lo spogliatoio attraverso una leadership conquistata grazie alla serietà messa in campo.

 

Quale elemento unificante è naturale che al 19enne centrale di difesa sia stata affidata la fascia di capitano, che ha portato con fierezza in 21 presenze nel campionato Primavera.  In quest’ottica di trascinatore granata Matteo si è calato alla perfezione raggiungendo con i compagni le vette dell’anno passato; solo l’epilogo è risultato diverso: la vittoria dello scudetto.

 

In conclusione è da apprezzare il forte attaccamento alla maglia, dimostrato nel ruolo di leader dello spogliatoio, la professionalità nel lavoro e la determinatezza nel raggiungimento degli obiettivi; doti queste che farebbero in alcuni casi gola a giocatori professionisti, ormai vittime di una mentalità improntata al profitto più che all’agonismo sportivo. Il difensore ha inoltre più volte mostrato attaccamento ai colori granata che, dopo anni di militanza nel Toro, gli sono entrati dentro.

 


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