Non avrà certamente disputato la partita della vita, ma comunque Gaston Silva, alla sua ottava apparizione con la maglia granata, si è fatto trovare pronto. Posizionato sull’out di sinistra, complice anche un Chievo Verona abbastanza rinunciatario, non ha avuto problemi in fase difensiva, mentre si è fatto notare per un paio di sgroppate in attacco e per alcuni, interessanti movimenti senza palla non sempre premiati. Gaston Silva, ancora una volta, ha dimostrato di destreggiarsi meglio in fascia piuttosto che in mezzo: nell’ultima sua gara giocata, al Barbera di Palermo, aveva palesato alcuni limiti in marcatura, pur avendo l’attenuante che, in quell’occasione, tutta la retroguardia granata non sembrava in giornata. Domenica pomeriggio, invece, ha dialogato molto bene con El Kaddouri e, in qualche frangente, con Vives, facendosi trovare al suo posto in molte occasioni in cui il Toro attaccava dalla sua parte. E, con un pizzico di fortuna in più, avrebbe anche trovato la ciliegina del gol: certamente è già stato fortunato a trovare una parabola del genere con un tiro da centrocampo, ma la carambola tra Bardi e la traversa poteva avere un finale diverso. Tra l’altro, Gaston Silva ha già messo a segno una rete con la maglia del Toro, nella sfida di Europa League che è valsa il passaggio ai sedicesimi di finale: a Copenaghen, infatti, il difensore aveva cominciato malissimo, ma poi si era ripreso bene andando anche a firmare l’1-5 con un bel sinistro al volo. 

Se con il Chievo è andata tutto sommato bene, ora l’uruguaiano cerca la conferma contro Milan e Cesena, nel caso in cui Ventura decidesse di puntare ancora su di lui. Il difensore si sta giocando la permanenza sotto la Mole per la prossima stagione, anche se le possibilità di partire per un prestito secco non sono così remote. Essendo un ’94, ha bisogno di giocare con una certa continuità per migliorare e per crescere, anche se pure rimanere sotto “l’ala protettiva” di un giocatore come Moretti potrebbe essere comunque positivo. Se da terzino ha dimostrato di essere affidabile, da centrale, soprattutto in marcatura, palesa ancora evidenti limiti: ma il tempo per crescere c’è tutto. 


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