Il Borsino granata / Ecco chi sale e chi scende dopo il derby con la Juventus e in vista di Torino-Brescia, sfida salvezza di mercoledì

Nel centocinquantesimo derby della Mole nella storia del campionato di serie A non era in discussione il divario tecnico (ed economico che lo determina) tra le due squadre ma la convinzione con la quale i granata volessero giocarsi la partita per cercare di sovvertire i facili pronostici che negli ultimi 25 anni hanno trasformato un bilancio piuttosto equilibrato in un vero e proprio calvario.
Le risposte sono arrivate ma non sono state univoche: se da una parte le statistiche raccontano di una partita equilibrata nella quale la squadra di Longo ha tenuto testa a quella di Sarri tanto nel possesso palla quanto nei tiri in porta (e questo alla vigilia era certamente un dato inatteso) ma anche nei passaggi riusciti o nei km percorsi per non parlare del numero dei calci d’angolo o dei falli commessi, dall’altra parte il risultato finale non lascia dubbi e presenta i bianconeri come dominatori incontrastati della stracittadina.
Dal confronto di tutti gli elementi, tuttavia, emerge il gap di qualità e cinismo tutto a favore di Dybala e compagni che hanno approfittato di un gol a freddo che ha minato le già precarie certezze dei torinisti, gli errori dei singoli soprattutto in difesa, le modalità con le quali sono arrivate le altre marcature bianconere: in contropiede, con un calcio di punizione dal limite e infine con un’autorete tragicomica di Djidji. Dettagli che fanno la differenza anche di fronte ai numeri e occorre dirlo – in questo ha ragione Longo – alla personalità dimostrata da Belotti e compagni i quali, dopo un avvio molto difficile, si sono ripresi e si sono rimessi in carreggiata riuscendo quasi a riacciuffare la situazione di parità ad inizio del secondo tempo.
Ciò che lascia semmai un legittimo dubbio su parole, opere ed omissioni del tecnico granata è quella formazione iniziale priva – a dispetto delle parole della vigilia – dei vari N’Koulou, Rincon, Ansaldi, Zaza. Non avremo mai la risposta su ciò che sarebbe stato se si fosse dato spazio a questi titolari anche se vedendo la pessima prestazione di Lyanco al centro della difesa e quella di Ola Aina sulla fascia sinistra quel legittimo dubbio ci resta.

Juventus-Torino: chi sale

VERDI finalmente una partita ricca di spunti e di buone giocate: tiri, assist, un rigore propiziato ed un gol annullato. Una prestazione maiuscola che rende inspiegabile la sua sostituzione dopo nemmeno un’ora di gioco.
BELOTTI timbra ancora il cartellino, anche stavolta su rigore e con straordinaria freddezza. Come sempre si decentra, perde e recupera palloni, si dĂ  da fare e quasi conquista un altro penalty.

Juventus-Torino: stabili

BREMER sta acquisendo convinzione anche se all’inizio sbaglia alcuni rinvii ed è in affanno anche nel tenere la posizione. Se la cava bene su D. Costa ed in questo periodo sembra il più affidabile nel suo ruolo.
SIRIGU viene ancora sottoposto ad un’umiliazione immeritata incassando quattro gol ed anche stavolta con due deviazioni amiche. E salva su Dybala e D. Costa.
LUKIC in interdizione è l’unico che riesce ad opporsi a Dybala in più di una circostanza. Ha buona visione di gioco ma come al solito bada troppo a non fare errori e si prende poche responsabilità.
MEITE’ alterna buone giocate, soprattutto in uscita, a distrazioni evitabili. Bene in interdizione e nelle aperture per i propri compagni, ferma più volte Pjanic. Perde, tuttavia, qualche pallone di troppo.
ANSALDI gioca troppo poco per essere giudicabile. Un altro di quelli che avrebbe potuto fare la differenza ma che viene inspiegabilmente risparmiato per troppo tempo.
EDERA entra tardi, appena in tempo per provare a sorprendere Buffon con un tiro sul primo palo da dentro l’area. Non può fare altro.
DE SILVESTRI contrasta abbastanza efficacemente Danilo sulla fascia ed aiuta anche Izzo nella marcatura di Ronaldo. In avanti sale, s’impegna, guadagna qualche corner, si rende potenzialmente pericoloso per vie aeree ma non incide.

Juventus-Torino: chi scende

BERENGUER anche stavolta si rivela fumoso anche se impegna Buffon con un bel tiro. A parziale giustificazione il lavoro sporco che fa su Pjanic e sulle ripartenze bianconere ma col pallone tra i piedi ci si aspetterebbe che lo gestisse meglio.
AINA inizio molle con un rinvio che propizia il primo gol. Tanti errori e si consegna a Cuadrado che fa ciò che vuole nella sua zona. Solo un cross decente al suo attivo.
MILLICO è il primo a subentrare ma anche colui che si vede di meno. In metà frazione gioca pochi palloni e non riesce ad essere protagonista come nei derby Primavera.
LYANCO il suo impiego al posto di NKoulou al centro della difesa alimenta perplessitĂ  sulla scelta di Longo: saltato come un birillo sui primi due gol, su Cuadrado pare persino dilettantesco.
IZZO è autore di buone giocate e dimostra il giusto temperamento. Rende quasi innocuo Ronaldo, controllandolo sempre in modo pulito tranne nell’occasione fatale che gli costa ammonizione e squalifica.
DJIDJI che dire… si potrebbe anche parlare di sfortuna. Ma entrare a 5’ dalla fine e farsi un autogol del genere che rende oltremodo umiliante il risultato per la propria squadra è da censura.

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ultimo aggiornamento: 07-07-2020


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poggiardo granata69
poggiardo granata69
3 anni fa

Puoi avere tutti i numeri che vuoi dalla tua.ma nel calcio vince chi segna…

Il borsino granata: il derby sarĂ  decisivo

Reazione fondamentale imparando dalla storia