Torna l’appuntamento con il borsino granata di Carlo Quaranta: ecco chi sale e chi scende dopo Inter-Toro e in vista di Udinese-Toro

Nella partita in cui erano chiamati a dare il colpo di grazia ad una squadra in caduta libera, con un allenatore ormai sfiduciato, ecco invece che i granata ritrovano di colpo tutte le loro insicurezze, rivitalizzano l’avversario malato e tornano ad essere una squadra normale, un Toro che non fa il Toro… e questo al di là del risultato.

Come sottolineato da Mihajlovic a fine partita, infatti, l’approccio molle durato per tutto il primo tempo ha indirizzato la partita sui binari congeniali ai nerazzurri i quali hanno potuto sfoderare il superiore tasso tecnico concretizzandolo con un gol rocambolesco dopo 35’ di supremazia piuttosto sterile. Il vantaggio di Icardi ha messo a nudo le incertezze del reparto difensivo con Candreva che tagliava l’intera difesa con una verticalizzazione smarcante, Barreca che non saliva in tempo per mettere in offside l’argentino e Hart che inciuccava clamorosamente una presa agevole e favoriva l’inaspettato regalo.

Il centrocampo muscolare disegnato dal tecnico per limitare le geometrie interiste non faceva il necessario filtro e non effettuava il pressing alto vincente nelle precedenti partite: Acquah e Valdifiori si vedevano poco e restavano troppo bassi mentre Obi ringhiava solo per un tempo. Per di più, con Falque e Ljajic in giornata di scarsa vena e poco propensi al sacrificio, l’unico giocatore in giornata era Belotti che difatti riequilibrava apparentemente e temporaneamente le sorti prima della nuova stoccata di Icardi. Troppo poco per un Torino che aveva iniziato eccessivamente contratto ed aveva sprecato troppo tempo a rivitalizzare la pazza Inter.

CHI SALE:

BELOTTI: ritrova la via del gol che aveva smarrito da quattro giornate con un’azione di sfondamento, disputa la solita partita da leone giocando anche per i compagni ed è l’ultimo ad arrendersi. Peccato solo per l’ammonizione a tempo scaduto.

MORETTI: non vedeva il campo in una partita ufficiale da un mese (trasferta di Pescara). Ma gioca con la consueta concretezza e con senso della posizione. Tackle puliti anche in area ed un salvataggio sulla linea quasi involontario. Usato sicuro.

MAXI LOPEZ: col suo ingresso Mihajlovic ridisegna l’attacco con due punte e Ljajic alle loro spalle. Ha il merito di rivitalizzare l’attacco del Toro e di guadagnarsi un calcio di rigore che però Massa non concede. Buona collaborazione con il Gallo.

STABILI:

BARRECA: sarebbe Maldini se non concedesse nulla ad un giocatore esperto come Candreva e se avesse continuità all’interno della stessa partita (peraltro la sua prima a San Siro!). Tuttavia conferma di avere carattere e pian piano riesce a prendere le misure.

BENASSI: contro la sua squadra madre, il neo capitano assiste più di un tempo dalla panchina alla partita. Poi viene gettato nella mischia per dare maggiore qualità ma non lo si vede molto. Meglio in copertura che in costruzione.

ROSSETTINI: svolge il suo compito con solerzia fino ad una manciata di minuti dalla fine quando concede ad Icardi la giocata vincente. Prima tanti interventi efficaci ed un salvataggio provvidenziale in scivolata. Da rivedere nei lanci.

BASELLI: pochi minuti a disposizione, fa vedere qualcosa di buono sia in fase di interdizione recuperando bene su Brozovic che di impostazione servendo Ljajic tra le linee.

ACQUAH: la sua prestazione non è soddisfacente né dal punto di vista della qualità né da quello della quantità: non riesce ad arginare Eder, Banega e company e quando si affaccia in avanti non lascia traccia. Di questo passo per lui sarà difficile togliere il posto a Benassi.

CHI SCENDE:

ZAPPACOSTA: probabilmente impaurito dal buon avvio di Eder resta guardingo commettendo tuttavia qualche leggerezza e non riuscendo a prendere adeguate contromisure. Davanti Nagatomo lo annulla ed i suoi cross trovano quasi sempre i difensori interisti.

VALDIFIORI: dopo la buona prova contro la Lazio, stenta molto. Disimpegni sbagliati, poche idee e soprattutto spesso colpevolmente in ritardo sia sugli avversari che in qualche suggerimento da parte dei compagni.

FALQUE: era il giocatore più in forma fino a domenica ma contro l’Inter sparisce letteralmente dal campo. Nel primo tempo c’è ma non si vede, non crea, non corre. Nel secondo invece non c’è proprio perché Mihajlovic lo tira fuori dal match.

HART: anche il portiere inglese, dopo tante partite positive, incappa in un errore inaspettato. Non si capisce come mai interviene così mollemente pur essendo in netto vantaggio, eppure l’uscita bassa sembrava uno dei suoi pezzi forti… si riscatta con buone parate tra i pali nella ripresa e questo è comunque un buon segno.

OBI: inizia benino, aggressivo e propositivo. Poi lentamente si spegne, subisce Brozovic in campo e le ire del suo allenatore fuori. La sua condizione fisica non gli consente di giocare un’intera partita e Mihajlovic non glielo manda a dire.

LJAJIC: prova davvero incolore per il serbo che non solo brancola nel buio per tutto il match non riuscendo ad accendere la lampadina ma, dopo l’ennesima cocciuta azione egoista, perde pure malamente palla dà il la al gol partita nerazzurro. In generale un po’ meglio nella posizione da trequartista.


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poggiardo granata69
poggiardo granata69
7 anni fa

non facciamo un dramma x una sconfitta venuta più x deconcentrazione che x stanchezza.un incidente di percorso ci può stare.vedrete che dalla prossima torneremo ad essere il TORO

giors44
giors44
7 anni fa

Tutto giusto eccetto il giudizio su Hart che,secondo me ex portiere, non ha fatto un errore ma ha avuto fortuna Icaro nel rimpallo Boyle deve giocare dal primo minuto e Ljialic entrare a partita in corso. Fiducia a Zappacosta e Barreca in difesa e proverei AJETI molto veloce e grintoso… Leggi il resto »

leonardo (Cairo,le scuse sono finite)

Tutto giusto……là davanti serve il dinamismo di boye’…..rompe e imposta come pochi .

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