Il borsino granata dopo la gara di Marassi: non “sale” nessuno, tutti giù dopo la sfida al Genoa
Inutile girarci attorno. I tentativi di rianimare il gruppo dopo la scoppola interna contro il Napoli sono miseramente falliti. Non è servito il bastone del ritiro né la carota del premio in cambio della “vendetta” sportiva sul Genoa che otto anni fa decretò la discesa negli inferi proprio al trentasettesimo giro di giostra. Ormai la mancanza di motivazioni inquina anche quell’energia fisica che ancora è rimasta nelle gambe dei giocatori e, sebbene il risultato sia stato numericamente diverso rispetto ad una settimana prima, la prova è stata la medesima, deludente ed al limite dell’imbarazzante. Un peccato rovinare tutto così, la stagione è stata tutto sommato discreta, magari costellata di alti e bassi così come dicono i numeri (basta dare uno sguardo alle cifre riguardanti i gol segnati e quelli subiti per rendersene conto) e lasciare l’immagine vacanziera di queste due ultime partite non renderebbe giustizia.
Certo, Napoli e Genoa avevano motivazioni superiori e gli stimoli dei granata dopo il derby potevano essere solo quello di aiutare Belotti a segnare più gol possibile e di mantenere la posizione in classifica (la parte sinistra ormai è salva nonostante i due KO). Ma se contro i partenopei si poteva pensare ad uno scivolone la partita del Ferraris giocata a ritmi talmente bassi da far risultare difficile ogni possibile commento tecnico ha indisposto e reso pesante l’ambiente.Manca l’ultimo atto, stavolta sul palcoscenico ci sarà un Sassuolo senza stimoli, quelli però dovrà averli il Toro: questa settimana sarà storica per i colori granata, tornerà a vivere il Filadelfia e anche se non si giocherà nel Tempio chi scende in campo avrà il dovere di onorare la maglia e regalare un sorriso per salutare degnamente chi quella maglia la ama.
CHI SCENDE:
HART troppo piantato sulla linea di porta in occasione del primo gol, pasticcione sul secondo. Aveva iniziato bene su Simeone ma poi si è liquefatto insieme al resto della squadra. Ha l’ultima partita dell’esperienza italiana per cercare di interrompere un triste primato.
BOYE’ niente di nuovo, solite giocate fini a se stesse, nessuna decisiva. Palloni persi e poca copertura della sua zona tanto che Avelar è spesso in confusione anche a causa sua. In partite come queste dovrebbe avere più voglia di mettersi in mostra anziché adagiarsi.
M. LOPEZ gioca l’ultima mezz’ora senza dare alcuna scossa alla squadra e ad un attacco già poco incisivo non aggiunge alcunché. Qualche spizzata di testa, un paio di sponde ma è troppo poco.
LJAJIC nei primi 45’ è un fantasma, gioca pochissimi palloni e sbaglia anche facili appoggi. Nella ripresa gioca più arretrato e si fa vedere per il battibecco con Veloso che gli costerà la chiusura anticipata della stagione e si riaddormenta fino alla punizione con cui quasi casualmente riapre la partita raggiungendo quota dieci gol.
ROSSETTINI dopo aver speso una inutile ammonizione dopo pochi minuti, corricchia dietro agli attaccanti senza particolare cattiveria o efficacia. Non commette errori particolari ma talvolta perde colpevolmente il suo uomo e i riferimenti.
BASELLI non è giudicabile tanto per quello che ha fatto (sebbene fosse sembrato il più in palla dei suoi nei primi minuti) quanto per quello che non ha fatto il resto della squadra dopo la sua defezione. La botta rimediata da Rigoni lo ha costretto al forfait e la sua situazione in vista del Sassuolo è da valutare.
DE SILVESTRI rilanciato dopo lo stop per infortunio dai guai di Zappacosta, l’ex doriano non sente nemmeno l’aria da derby e offre una partita scialba. Va spesso in difficoltà con Laxalt e compagnia sebbene non commetta errori specifici particolari.
MORETTI coinvolto e corresponsabile nel pasticcio che regala al Grifone il raddoppio, l’ex di turno non dimostra di avere motivazioni particolari anche se tiene d’occhio dignitosamente Simeone, una quindicina di anni più giovane di lui.
ITURBE titolare un po’ a sorpresa, gli viene regalata una nuova chanche. Agisce nella sua zona preferita ma non lascia alcuna traccia se non i soliti palloni buttati in avanti ed inseguiti invano.
FALQUE stesso discorso fatto per M. Lopez. Si adagia all’inerzia della partita, non ha uno spunto e nemmeno lui ha particolari motivazioni contro la sua ex squadra. Lotta su qualche pallone per onor di firma.
ACQUAH rientra dopo la squalifica post derby e la sua presenza regalava una qualche forma di garanzia di tenuta maggiore del centrocampo. Considerata la mollezza di tutta la squadra e che il Genoa non è il Napoli si può affermare che tale speranza è stata disattesa. Se poi deve pure adattarsi a regista…
LUKIC dopo aver ben impressionato nelle sue prime uscite, il ragazzo si è smarrito e anche contro il Genoa non ha fatto vedere buone cose ma solo nervosismo e la sua presenza è stata impalpabile. Anzi, si è avvertita eccome la mancanza di Baselli.
BELOTTI stavolta oltre al gol manca pure la prestazione. Poco assistito ma anche tanto scoraggiato, non un bel segnale. Gira a vuoto e si innervosisce per la maggior parte del tempo. Resta solo una partita, il titolo di capocannoniere sembra ormai un miraggio. Soprattutto con prestazioni del genere.
AVELAR commette un campionario di errori piuttosto gravi in difesa che costano entrambi i gol (sul primo commette pure il fallo che provoca la punizione) e non si vede mai in appoggio all’azione offensiva. Una delle peggiori (poche) partite disputate.
saranno contenti chi sperava che il Toro non facesse la partita,x salvare quella banda di traditori rossoblu
Casca il mondo casca la terra…tutti giu per terra!!?? speriamo di chiudere bene l anno con 3 punti.poi palla al nano di masio e petrachi per 3 mesi per costruire una squadra che possa lottare per l europa.
Repulisti generale. Ripartire da MIHA con ZAPPACOSTA, MOLINARO MORETTI, BARRECA, LYANCO, BASELLI , AQUAH, forse BENASSI, FALQUE, LIAIJC, BELOTTI, BOYE, LUKIC, ARAMU di ritorno. Per il resto….
anche ROSSETTINI come rincalzo lo terrei…
Poeta un giorno mi piacerebbe che tu e molti altri mi spiegaste che ci trovate in aramu….senza polemica.giusto per capire cosa vedete in un giocatore che non fa la differenza da 3 anni in serie b a 22 anni.
Si potrebbe definire “accontentismo della mediocrità”, bischero. E non mi riferisco solo ad Aramu, ci son diversi altri nell’ elenco che andrebbero bene per un campionato di bassa classifica
Ah, bene. di Bernardeschi e Nainggolan cosa ne pensate? Magari Di Maria…
Vuoi fallire? Vuoi tormare a Cittadella?
Dico Aramu perché bene ci serve un rincalzo, è del vivaio e non incide sulla lista, e Parigini ha ampiamente deluso. Ti faccio notare che anno scorso ha quasi salvato In avanti abbiamo già quattro titolari per tre posti, in più un giovane alter ego di Belotti ci serve come… Leggi il resto »
Ah, bene. di Bernardeschi e Nainggolan cosa ne pensate? Magari Di Maria…