Appuntamento con l’InvestigaToro: Nikola Vlasic, il talento dell’Hajduk Spalato pronto a spiccare il volo

di Fabio Brizio – Quando nasci in una famiglia in cui tuo padre è il decatleta e medaglia d’oro Josko, e tua sorella la medaglia d’argento alle Olimpiadi nonchè campionessa mondiale ed attuale campionessa europea di salto in alto, Blanka, è normale cercare di proseguire la tradizione di famiglia ed avvicinarsi all mondo dello sport.

Nikola Vlasic, talentino croato in forza all’Hajduk, è sicuramente sulla buona strada per percorrere le orme dei suoi più celebri consanguinei.
Nato a Spalato il 4 ottobre del 1997, è il classico esempio di come se un giocatore sia un talento naturale, faccia in fretta ad emergere e ad imporsi all’attenzione di tutti.
Il ragazzo ha infatti giocato da “under”, quindi non contro pari età, in tutte le squadre del settore giovanile dell’Hajduk, sino ad essere aggregato appena sedicenne alla prima squadra allenata da Igor Tudor  per  diventarne oggi, a 18 anni non ancora compiuti, punto fermo imprescindibile.
Non è un caso che sia stato oltre che uno dei più giovani esordienti di sempre con la maglia biancoblu, anche il più giovane della storia del sua club  a segnare in una coppa Europea , ad appena 16 anni e 9 mesi contro gli Irlandesi del Dundalk nei preliminari di Europa League…fra l’altro al suo esordio assoluto in prima squadra : un bel biglietto da visita.

Alto 180 centimetri, buona struttura fisica, entrambi i piedi estremamente educati, è un attaccante esterno da 4-3-3 o da 4-2-3-1, ma ha giostrato con abilità anche da trequartista dietro alle due punte o all’abbisogna anche come seconda punta.
Sicuro di sè e spesso addirittura un po’ sfrontato, ha confermato nel corso dell’ultima stagione disputata in Prva liga quelle abilità fuori dal comune che gli erano valse la convocazione in tutte le rappresentative giovanili croate e che gli avevano permesso di imporsi come uno degli esterni offensivi potenzialmente più promettenti dell’intero profilo del calcio balcanico.

Imprevedibile nel dribbling, bravo nel difendere il possesso e nella conduzione della palla, fa della velocità e della progressione palla al piede le sue armi migliori, doti che in una ventina di presenze complessive fra campionato e coppe, gli sono servite per mettere a segno 4 reti e sfornare altrettanti assist per i compagni.

Guizzante ed imprendibile, ama attaccare gli spazi partendo dagli esterni, ma sa giostrare su tutto il fronte offensivo con grande abilità, spesso mettendo in crisi gli avversari negando loro punti di riferimento precisi.
Deve migliorare (come normale che sia per tutti i giocatori un po’ estrosi e tutta fantasia) soprattutto nella continuità di rendimento, nei ripiegamenti difensivi e nel gioco senza palla, ma visto e considerato che proviene da una famiglia di grandi campioni dello sport, è lecito attendersi che anche nel suo DNA siano presenti quelle componenti di  dedizione, applicazione e  spirito di sacrificio tali da farlo progredire in questo senso.

Il suo contratto è stato rinnovato la scorsa stagione sino al 2016, quindi è più che normale attendersi che al termine della stagione in corso, in caso di mancato accordo per un nuovo prolungamento, il ragazzo possa finire sul mercato.
Recentemente si è palesato l’interesse di alcuni club inglesi (Arsenal o Tottenham che lo hanno visto all’opera durante un’amichevole contro l’Inghilterra) ed italiani (Inter ed Udinese su tutti) ma in realtà offerte vere e proprie non sono state ancora formulate.
Il costo del cartellino si aggira intorno al milione e mezzo, il suo stipendio, qual’ora venisse come di norma adeguato in caso di trasferimento, resterebbe comunque assolutamente negli standard del nostro campionato, anche per club di non primissima fascia : un’occasione eccellente, da non lasciarsi scappare.