Sprazzi di equilibrio in Torino-Atalanta: a fare la differenza sono stati gli 8 minuti di blackout della squadra di Baroni
Una partita da dimenticare. C’è solo questo da dire su Torino-Atalanta, sfida da cui i granata sono usciti sconfitti per 0-3. In un pomeriggio in cui a fare da padrone sono state le contestazioni contro Cairo, la squadra non è stata capace di onorare la maglia, o meglio di giocare alla pari contro un’Atalanta non solo “depressa” post umiliazione di Parigi, ma anche colma di infortuni. Vlasic e compagni hanno convinto poco, ma i tre gol di differenza sembrano fin troppi: o almeno, questo è quello che dicono i dati.
I numeri di Torino-Atalanta
Equilibrio per 83 minuti, ma è tra il 30′ e il 38′ che si è creato il gap che ha poi portato alla sonora sconfitta. Basti pensare che la squadra di Baroni ha calciato più volte rispetto agli avversari – 11 contro 9 – inquadrando la porta 5 volte. A fare la differenza è stata la maggior convinzione di Krstovic e Sulemana, senza poter colpevolizzare Israel che, anzi, è stato in grado di rendere meno umiliante il punteggio. I nerazzurri hanno prodotto 1,64 di expected goals, con i granata che si sono avvicinati a 1,20; un dato certamente influenzato dal rigore sbagliato da Zapata, ma che comunque fa notare come lo squilibrio non sia stato totale.
Poca convinzione
A far la differenza, al netto delle conclusioni o del possesso, sono stati soprattutto i duelli in mezzo al campo. Gli ospiti ne hanno vinti di più (48 a 38) e si sono mostrati più aggressivi e convinti, cosa che invece è mancata ai ragazzi di Baroni. Un fattore confermato anche dall’assenza di cartellini gialli, cosa che era già stata vista a San Siro. Se contro Fiorentina e Roma la squadra era migliorata sotto questo punto di vista, ecco che quello di ieri può allora essere visto come un passo indietro.
