Sei mesi e mezzo per un calciatore possono essere eterni, specialmente per un giovane che si trova al termine del percorso con la Primavera, anticamera del calcio dei grandi. Come Gabriel Debeljuh, uno dei fuoriquota granata: classe ’96, in rosa in quel Toro Primavera che si era guadagnato lo scudetto, ha ottenuto la riconferma e ripagando la fiducia a suon di gol, quelli che ha messo a segno nella prima parte di stagione. Fino all’infortunio, il 14 novembre scorso, nel corso della finale di Supercoppa vinta dal Toro ai danni della Lazio: rottura del crociato e cammino in salita, proprio nella stagione – l’ultima per età con la Primavera – in cui il croato avrebbe dovuto mettersi in luce per strappare un buon contratto tra i professionisti.

 

Solo un recupero mirato e senza intoppi avrebbe permesso a Debeljuh di rientrare in squadra ma, certo, condizione necessaria era soprattutto la qualificazione alle fasi finali dei suoi compagni. In questo Mantovani e il resto del gruppo gli hanno dato una mano: e così l’attaccante croato, già convocato in occasione del primo match playoff contro il Cagliari – ma in tribuna – e poi in panca contro la Fiorentina, ha potuto riassaggiare il campo seppur per un quarto d’ora. Ha mostrato di avere voglia di fare e di essere fisicamente al passo, dopo più di un provino con gli Under 17 in amichevole.

 

“Contento per il rientro. Grazie mille alle persone che mi sono state vicine in questo difficile periodo”: così su Twitter Gabriel ha celebrato il ritorno in campo ieri a Modena, quando al 33′ ha rilevato Tobaldo. Una freccia in più nell’arco di Moreno Longo in vista della prossima stracittadina: e tra l’altro quest’anno Debeljuh alla Juve ha già segnato…

 

 

 

 


Primavera, che bella abitudine: e ora il derby vale la finale

La rassegna stampa del 30 maggio 2016