Basha, dopo quattro anni di permanenza, è arrivato il momento di dirsi addio. Triste?
Molto, a Torino mi sono sempre trovato benissimo. Mi dispiace soprattutto per come è finita: così, dopo quattro anni, di colpo.

Che ricordo si porta di Torino?
Non un ricordo in particolare, ma tutti i giorni, davvero tutti. Ho passato un periodo bellissimo in una città fantastica, con dei compagni meravigliosi. Lascio tanti amici a Torino, lascio il cuore. Sarà per sempre così, per quattro anni questa è stata la mia seconda casa e non me la dimenticherò mai.

Un grande affetto da parte sua, ma ha anche qualche rimpianto?
Sì, di aver mancato quasi tutta questa stagione. Speravo proprio di non finire la mia avventura in granata in questo modo, ma purtroppo è andata così, ora devo guardare avanti.

Già, il futuro. Ha qualche progetto, qualche idea?
Non lo so ancora, non so dove finirò e che strada prenderò. Certo, qualche contatto l’ho avuto, ma non ho ancora deciso nulla. Devo ancora scoprire il mio destino, vedrò quel che succederà.

Torniamo al Toro, parlava di compagni e amici meravigliosi. Qualcuno in particolare?
Beh, onestamente ho legami con quasi tutti i miei ex compagni. Non ho mai avuto problemi con nessuno, ma in primo piano metto, tra i tanti nella lista, tre giocatori: Rolando Bianchi, Matteo Darmian e Kamil Glik.

Uno è già andato, due rischiano di partire in questa sessione di calciomercato.
Rolando, come molti altri, ha salutato, sì. Se c’è qualche giocatore che non avrei voluto partisse in passato? Non vorrei fare un nome, perché in queste stagioni ho avuto rapporti bellissimi con tante persone, e tutte hanno dato il loro contributo alla causa. Darmian e Glik hanno disputato stagioni fantastiche qui.

Consiglierebbe a loro di rimanere?
Sappiamo tutti che hanno giocato benissimo, è normale che altre squadre siano interessate, non saprei proprio cosa suggerire. Di sicuro, so che Torino, per me, è stata magica, non cambierei niente.

Proprio niente?
Niente. Anzi, dovessi tornare indietro, rifarei tutto quanto. Ero contentissimo della proposta che mi venne fatta: andavo a giocare nel Toro! Non capita tutti i giorni di poter finire in una piazza come questa, mi reputo davvero molto fortunato in questo senso.

Quattro anni fa c’era un Torino che sperava di arrivare in A, ora ce n’è uno con ambizioni europee. Quanto avete percepito questo cambiamento, in squadra?
Moltissimo. Mi ricordo che nessuno ci dava nemmeno due lire, erano in pochi a credere che avremmo potuto fare grandi cose. Invece abbiamo fatto dei passi da gigante, sono orgoglioso di questo. Non solo adesso, ma anche in futuro potrò sempre tenere alta la testa e dire di aver contribuito a far tornare grande il Torino. È per me motivo di grandissimo orgoglio e soddisfazione, risultati come questi ti restano dentro per sempre.

 


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