nostro inviato a Bormio

 

Ed è subito tattica. A Bormio il Torino ha appena iniziato a sudare ma il pallone prende da subito il sopravvento. Fondamentali, passaggi, i primi schemi, subito l’attenzione si è rivolta a questi aspetti, che prescindono dalla mera base atletica.

 

Ventura, si sa, è lo stratega per eccellenza del nostro calcio e ha iniziato a dispensare i suoi insegnamenti agli ultimi arrivati granata fin dal primo giorno di allenamento a Torino. Si spiega così quel “prendere sottobraccio” Avelar e Obi alla Sisport; un approccio che adesso, in Valtellina, è passato allo stadio successivo. I prodromi di questo cammino di crescita del nuovo Toro si son visti ieri pomeriggio: Ventura, concentratissimo, segue da bordocampo quanto accade ma appena vede qualcosa che non funziona alla perfezione arriva il fischio: fermi tutti, riparliamone, si fa così, riproviamo.

 

Nasce proprio da questi fondamentali la fama di maestro di calcio di Ventura, e si spiega così anche la voglia di accorciare le vacanze di numerosi granata. Il primo che ha tanta voglia di mettersi in riga di fronte a lui è Baselli: “Ventura ha fatto crescere e lanciato grandi campioni e io vengo al Toro per fare lo stesso, spero tanto che Ventura mi aiuti a diventare un campione”.

 

Già da ieri, foret del fatto di avere già quasi tutti gli effettivi a disposizione, Ventura ha cominciato a lavorare con una certa insistenza sugli schemi. Un buon modo per iniziare da subito a plasmare il nuovo Torino, che per la prossima stagione non vuole perdere troppi punti per strada, come lo scorso anno, per la mancanza del giusto amalgama. L’aiuto del mercato, che ha portato subito tanti elementi fondamentali per la squadra, si è visto sin dal primo giorno. Ora tocca al Toro, al suo tecnico e ai suoi giocatori, dare il massimo.

 

 


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