Ci sono storie che sono difficili da raccontare. Altre invece inpossibili perché fanno venire male al cuore. Una settimana Paola Parodi, coordinatrice infermieristico del reparto di Medicina fisica e riabilitazione del San Luigi di Orbassano mi ha telefonato chiedendomi una mano.

 

Mi ha raccontato una storia di grande sofferenza e di un lungo percorso riabilitativo.

Si tratta di tre ragazzi ricoverati che hanno in comune l’amore per il Toro ed proprio questa grande passione e questo immenso amore ad aiutarli, ogni giorno, a sentirsi meno soli e sofferenti.

 

C. ama indossare la maglietta del Toro durante la giornata e per farlo sorride e rilassare basta parlare di Toro. Purtroppo C. non ricorda quasi nulla della sua vita passata ma il Toro è nel cuore e nell’anima, proprio lì dove è impossibile cancellare.

M. si è svegliato un giorno non riconoscendosi più, una grave malattia lo ha debilitato, ora si ricorda della sua casa, di suo figlio che è la cosa più bella del mondo e come ogni fratello che si rispetti il Nostro Toro.

G. invece dorme con il cuscino del Toro e sono sicuro che nella sua testa passeranno ancora le tante gesta dei nostri beniamini.

 

Non posso sapere cosa provano ma mi è bastato parlare con Angela per capire che questi fratelli hanno bisogno di Noi. Si, di noi che siamo loro fratelli, non della società, non dei calciatori. No. Hanno bisogno di tifosi che vadano lì a tifare un po’ per loro e soprattutto a cantar un po’ di canzoni del Torino. La cosa stupenda è anche che la primaria del reparto, Federica Gamma, ha accettato il tutto pensando che queste dimostrazioni di affetto, sono le cose che fanno bene al cuore. 

 

Domani 28 luglio alle ore 18 insieme al Toro Club di Bruino andremo a cantar canzoni per loro. Questo che faccio è un vero è proprio appello al popolo granata, alla grande famiglia granata. Domani vi aspettiamo dalle 17:45 davanti all’entrata dell’ospedale. Questa volta per incoraggiare dei nostri fratelli a non mollare nemmeno un centimetro.


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