Un campionato portoghese e una Coppa di Portogallo con il Benfica, un campionato italiano, una Coppa Italia e due Supercoppa Italiana con la Juventus. Questo il palmares da giocatore di Paulo Sousa, il nuovo allenatore della Fiorentina.

Un palmares che parla soprattutto bianconero e che, alla vigilia del suo rientro in Italia, si pensava potesse creare qualche malumore tra la tifoseria viola. Ma i tifosi fiorentini sono riusciti a sorprenderlo: l’accoglienza è stata infatti calorosa e il portoghese è già diventato un idolo in quel di Firenze. Ad aiutarlo c’è certamente un carattere affabile e l’immenso rispetto che sta dimostrando per la maglia viola nonché le due sconfitte inflitte proprio alla Juventus, di cui una nella finale del Champions, quando vestiva la maglia del Borussia. Due sconfitte ricordate proprio dallo stesso Sousa in una delle prime interviste da  neo allenatore viola.

 

Una sorta di redenzione che ha contribuito a convincere i suoi nuovi sostenitori che la scelta del tecnico appassionato di letteratura e che da bambino avrebbe voluto diventare un maestro di scuola elementare, sarebbe stata la scelta giusta. E l’esordio vincente in campionato contro il Milan è stata la prima conferma.

Il curriculum, d’altronde, parla chiaro. Dopo l’esperienza come assistente del ct della Nazionale del Portogallo tra il 2005 e il 2008, passa prima agli inglesi del Queens Park Rangers e poi, nel 2010, sulla panchina dello Swansea City con cui raggiunge il settimo posto in Championship. Nella stagione 2010/2011 siede sulla panchina del Leicester City prima di trasferirsi al Videoton, campione di Ungheria, con cui conquista due Supercoppa d’Ungheria e una Coppa di Lega ungherese, ma non riesce ad andare oltre il secondo turno di Champions. Nel 2014, dopo una stagione con il Maccabi Tel Aviv coronata dalla vittoria del Campionato Israeliano, stipula un contratto triennale con gli svizzeri del Basilea. Qui vince il campionato, il sesto consecutivo per la squadra svizzera, prima di rescindere il contratto e traferirsi in Italia alla Fiorentina.

 

Una carriera in crescendo per l’allenatore portoghese che si è presentato alla società toscana come un tecnico attento ai minimi dettagli, ad ogni particolare della preparazione tanto da curare anche l’alimentazione dei suoi atleti con un tassativo divieto per gli alcolici. Niente è lasciato al caso, quindi, e i primi risultati stanno dando ragione al tecnico che domenica punterà di certo a ripetere la bella prova messa in campo contro il Milan, vivendo per la prima volta nella sua carriera la bella atmosfera del gemellaggio tra la sua Fiorentina e il Toro di Ventura.


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