Da rivelazione a big il cammino è molto lungo, Bruno Peres ha saputo percorrerlo in tempi brevissimi. Appena dodici mesi fa, la sua situazione era appesa a un filo: un tesseramento arrivato in extremis, una scommessa arrivata direttamente dal Brasile che in pochi conoscevano. Appena due giorni, ha disputato un’altra grande gara: spina nel fianco della difesa viola, assist vincente per Quagliarella e una fase difensiva che migliora di partita in partita. Sembra passata un’eternità, invece parliamo soltanto di un anno fa.
Bruno Peres, nel corso di una sola stagione, è riuscito a conquistare Ventura e i tifosi, e ad attirare le attenzioni di diverse big su di lui. La sua capacità di spaccare in due la partita ha convinto il tecnico a puntare fortemente sul terzino brasiliano, mentre la perla realizzata allo Juventus Stadium ha messo fine a un’astinenza che durava da dodici anni, il suo enorme talento e gli ampi margini di miglioramento hanno portato la Roma a un pressing terminato soltanto ieri, nell’ultimo giorno di mercato. E’ stato in bilico, perché i giallorossi sono stati davvero interessati a un eventuale trasferimento nella Capitale del brasiliano, ma Cairo e Petrachi hanno resistito a tutti gli assalti. E Ventura sorride, anche perché Bruno Peres è diventato un punto fisso di questa squadra.
Tre partite stagionali, tre maglie da titolare: sarà durissima per Zappacosta trovare spazio, ma sicuramente le occasioni per emergere non mancheranno. Da parte sua, però, il numero 33 granata continua nel suo processo di crescita, come viene chiamato dal tecnico. Comincia ad essere più diligente in fase difensiva, anche se nelle reti subite contro Frosinone e Fiorentina non è esente da colpe, così come il suo “vicino di campo” Maksimovic. C’è ancora da migliorare, e anche tanto, perché disattenzioni del genere vengono pagate care. Le diagonali difensive e il posizionamento quando gli avversari attaccano sono da perfezionare, ma questa stagione può rappresentare il definitivo salto di qualità per Bruno Peres. Con la maglia del Toro, perché alla fine la promessa di Cairo è stata mantenuta.