Il Chievo Verona di Maran è sicuramente una delle più belle sorprese di questo campionato. I clivensi hanno già totalizzato sette punti e soprattutto hanno giocato alla pari degli avversari in tutte le partite, comprese quelle in cui non sono arrivati i tre punti. Vittorie larghe (1-3 e 4-0) contro Empoli e Lazio, pareggio allo Juventus Stadium e sconfitta casalinga, di misura, contro l’Inter. Un ruolino di marcia di tutto rispetto, considerato anche il livello delle squadre avversarie.

 

La fisionomia è rimasta quella di una squadra che vuole e deve fare dell’intensità, della corsa e dell’aggressività la sua cratteristica distintiva, ma la grossa differenza è che in questo avvio di campionato si è visto un Chievo propositivo in attacco e temibilissimo sotto porta. Ne sanno qualcosa Lazio, Empoli e Juventus.

 

Paloschi e Meggiorini hanno trovato un’ottima intesa e con i loro continui movimenti possono creare problemi a tante retroguardie. Dietro di loro, bellissimo avvio anche  per Castro e Birsa. L’ex Toro è pericolosissimo dai calci piazzati ed è l’uomo addetto all’ultimo passaggio, quello risolutore. L’ex Catania non ha ancora trovato il gol, ma spinge e convince sulla fascia di centrocampo, proponendosi con costanza in attacco e fornendo anche un grosso aiuto in fase difensiva. Ottimo anche l’apporto in fase di recupero palla di Hetemaj, indispensabile per mantenere gli equilibri in mezzo al campo.
La difesa è sempre una garanzia di esperienza e intelligenz: Frey, Gamberini (o Dainelli), Cesar e il nuovo acquisto Gobbi, a protezione dell’argentino Bizzarri.

Maran è stato bravo a proporre un sistema di gioco camaleontico che può variare dal classico 4-4-2 al 4-3-1-2 o ad un più offensivo 4-3-3. I giocatori chiave sono Birsa e Castro che possono cambiare posizione in campo senza perdere di efficacia. Lo sloveno ex Toro può fare l’esterno di centrocampo, come il trequartista; l’argentino agisce da esterno nel 4-4-2 e da interno di centrocampo nel 4-3-1-2, alternando il gioco per vie centrali a quello sulle fasce. Eventualmente può essere anche impiegato nel ruolo di esterno di attacco, così come Birsa.

Proprio questa capacità di variare il proprio gioco, a seconda dell’avversaria e delle diverse situazioni di partita, è stata l’arma in più di questo inizio di campionato clivense. La salvezza è il traguardo minimo da raggiungere nel minor tempo possibile. Di questo passo sarà un’impresa tutt’altro che impossibile.


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