E’ un bomber atipico, Gabriel Dabeljuh, ed è lui stesso ad ammetterlo. Pochi giorni prima del derby contro la Juventus, intervistato dalla Web Tv ufficiale del Torino Fc, ha dichiarato: “Sono un attaccante che non vive per il gol, anzi. Come mi chiede mister Longo, il mio compito è quello di aiutare i compagni, di far salire la squadra e di fare tanto lavoro sporco”. E le sue caratteristiche rispecchiano decisamente i suoi compagni: gran fisico, piedi non proprio educati e tanta voglia di sacrificarsi. Eppure, queste prime due giornate di campionato hanno evidenziato anche le sue ottime doti sottoporta. Sia contro la Fiorentina, che contro la Juventus, Debeljuh ha trovato la via gol, permettendo ai granata di portare a casa due punti d’oro. A Firenze ha siglato l’1-1 finale, nel derby ha fatto sognare il Toro fino al pareggio di Clemenza. Due gol che proiettano l’attaccante croato a bomber della squadra, e che gli permettono di eguagliare già adesso lo score della passata stagione.

 

Arriva al Toro nel 2013, dal Rovigno, squadra dove militava in patria. Disputa la prima stagione in Berretti, prima del grande salto in Primavera l’anno passato. E sono subito grandi emozioni, con la conquista dello scudetto che mancava sotto la Mole granata da dieci anni. In diciannove presenze complessive segna due gol, anche se l’incubo peggiore arriva proprio nella finale di Chiavari contro la Lazio: dal dischetto, nei rigori che valgono il Tricolore, si fa ipnotizzare da Guerrieri. La lotteria, poi, finirà a favore dei granata, e Debeljuh potrà festeggiare con i compagni un traguardo storico.

 

Se l’anno scorso era alla prima esperienza in Primavera, questa stagione sarà uno dei fuoriquota del tecnico Longo, e perquesto dovrà caricarsi sulle spalle tutto il peso della squadra. E’ partito benissimo, due gol in due partite e rendimento dello scorso anno già eguagliato. Lui dovrebbe fare lavoro sporco, ma se comincia a segnare con regolarità, siamo sicuri che a mister e compagni non dispiacerà affatto. 


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