E’ bastato un comunicato, quello in cui si scriveva del sollevamento dall’incarico di Fabrizio Castori, per trasformare Carpi da “isola felice” a “isola sul piede di guerra”. I tifosi emiliani sono infuriati con la dirigenza del club, visto il loro enorme affetto e riconoscenza verso il tecnico che ha centrato un’impresa storica per tutta la città. E la lettera di addio dell’allenatore è di quelle che lasciano il segno. “Oggi è un giorno triste, ma non dovete preoccuparvi: abbiamo scritto la storia, noi siamo gli immortali” è la frase finale, sentitissima, di chi sa di aver centrato un traguardo unico. Il Carpi è attualmente ultimo in classifica, a due punti, dopo aver affrontato Sampdoria, Inter, Palermo, Fiorentina, Napoli e Roma, con una rosa, obiettivamente, inadatta per un campionato come la serie A. La dirigenza ha deciso così, Castori ormai è il passato e ora è arrivato Sannino: ma chi sono “gli immortali” di questo Carpi?

 

Della rosa dell’anno scorso, sono addirittura nove i giocatori confermati. Segno, quindi, che si voleva puntare sulla vecchia guardia, anche se a loro non sono stati affiancati acquisti di spessore. Matos, Borriello e Zaccardo non possono bastare per la salvezza, pur con i miracoli sportivi cui ha abituato il calcio. L’uomo simbolo è senza dubbio Jerry Mbakogu, attaccante capace di trascinare in serie A i compagni con ben quindici reti. In estate era finito nel mirino di diversi club, tra cui si vociferava anche il Toro, ma alla fine è rimasto a Carpi: dopo sei giornate, però, è ancora a secco. Insieme a lui, l’altro pezzo pregiato è Kevin Lasagna, esterno d’attacco che in serie B faceva quel che voleva, ma la serie A è un’altra cosa. Di Gaudio, invece, è una bandiera, essendo da ormai cinque anni in Emilia. E poi, ci sono i vari Letizia, Gagliolo, Bianco, Pasciuti, Lollo e Romagnoli.

 

Sono loro i nove “immortali”, oltre a tutti i giocatori passati da Carpi nella passata stagione, capaci di portare in serie A un club che mai si sarebbe sognato un traguardo del genere. Da ieri, hanno perso la loro guida, il vero eroe di questa promozione, ma giustamente, come ha scritto Castori, “nessuno potrà mai cancellare e dimenticare un’impresa di queste dimensioni”.

 


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