Andrea Piva / Giulia Abbate

 

Un Moreno Longo raggiante quello che arriva in sala stampa al termine della partita contro il Senica. L’allenatore ha innanzi tutto ringraziato i tifosi.

 

“Oggi va ringraziata tutta questa agente che ci ha sostenuto dal primo all’ultimo minuto, dando l’ennesima dimostrazione di quanto sia speciale questo pubblico. Non ho mai visto uno stadio così pieno per una partita di Settore giovanile. Questo ci deve dare una spinta in più e ricordarci per quale società giochiamo,  il blasone e la storia che ha”.

 

Poi sulla partita: “Abbiamo cercato di fare la partita dall’inizio, di arrivare alla conclusione tramite il gioco. Abbiamo crsto tutti i presupposti per vincere la partita. Con un po’ più di cinismo avremmo potuto incanalare prima la partita nei binari giusti. Questa partita, a livello delle emozioni, la colloco al pari delle due finali scudetto che abbiamo giocato”

 

Longo ha poi parlato delle possibili pressioni sulla sua squadra. “Il rischio che potevamo correre prima della partita era di arivare con troppa ansia addosso, visto lo stadio con così tanti tifosi, con anche Ventura, il presidente ed alcuni giocatori della Prima squadra a vederci. I ragazzi hano invece vissuto la partita nella maniera giusta e ha interpretato al meglio la partita”.

 

“Ogni anno con la Primavera si ricomincia quasi sempre da zero. Questo gruppo ha ancora tantissimi margini di crescita. In Youth League ci manca anche il nostro principale marcatore in campionato che è Debeljuh”.

 

Il tecnico granata ha poi parlato dell’importanza di queste partite. “Giocare in questi ambienti, questi tipi di gara, può aiutare tantissimo i ragazzi a crescere e a velocizzare il loro processo di inserimento nel calcio dei professionisti. Nelle scorse edizione della Final Eight ho spesso lamentato l’assenza di esperienza da parte nostra in partite come questa. Esperienza che invece avevano le squadre che avevano fatti la Youth League”

 

“Noi siamo la prima squadra italiana ad essersi qualificata per meritocrazia alla Youth League, questo per noi è motivo di grande orgoglio. Speriamo che anche la Prima squadra possa portarci in futuro a giocare questa competizione, ma intanto siamo orgogliosi di esserci andati noi da Campioni d’Italia”.

 

“Come si sta sulla panchina dell’Olimpico? Si sta bene, poi per me che sono cresciuto nel Toro è motivo d’oroglio sedermi li. Se quattro anni fa mi avessero detto che con la Primavera avrei giocato in un  Olimpico così pieno non ci avrei creduto. Sulla panchina del Toro però ora c’è un grande allenatore come Ventura, un tecnico che stimo tantissimo e che a Cagliari ho avuto la fortuna di avere. Qualcuna delle idee che mettiamo in campo le ho prese da lui”

 

Infine, una dedica speciale: “Io e la squadra vogliamo dedicare questa vittoria a Don Aldo Rabino, una persona speciale che per noi ha fatto davvero tanto. Credo che avrebbe voluto assistere ad una serata come questa”.

 


Torino-Senica 2-1 / Cuore Toro: Edera regala la qualificazione al 93′

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